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La Sardegna è letteralmente travolta dagli aumenti che rendono insostenibile il costo della vita. Prezzi impazziti ovunque, nei supermercati e nei negozi di abbigliamento, in quelli di arredo fino alle bollette da infarto e al famigerato pieno di benzina, un lusso che ormai solo in pochi possono permettersi, nonostante i tanto sbandierati tagli che, evidentemente, in pochi applicano. A fronte di stipendi sempre uguali, le famiglie sarde si trovano dunque ad affrontare un momento davvero difficile, dopo quello già complesso del covid che ha trascinato a fondo diverse attività, nell’indifferenza generale e trasversale della politica. A Cagliari i prezzi a marzo hanno subìto un aumento del 5,2%, anche se è Sassari la città sarda dove i prezzi crescono di più su base annua insieme a Olbia-Tempio, un +7% tondo su base annua. Analizzando i vari comparti di spesa, emerge come il mese scorso i prezzi dei prodotti alimentari siano aumentati a Sassari del 7,6%, del 7,4% ad Olbia e del 5,2% a Cagliari.
Sul fronte dell’aumento dell’energia e dei trasporti è Olbia a detenere il primato, con tariffe di luce, gas e combustibili per la casa aumentate del 66,6% su base annua. Non va meglio in ristorante e negli alberghi o b&b e alloggi vacanze, con aumenti che arrivano fino al 13%.
La notizia ancora peggiore è che, secondo Adiconsum, ad aprile potrebbe arrivare una nuova stangata perché, sottolinea l’associazione dei consumatori, i prezzi continuano ad aumentare e il 2 maggio scadrà la proroga del taglio delle accise disposto dal governo, con una conseguente e inevitabile nuova impennata dei prezzi.