Lei, una leonessa che ha fatto tutto quello che doveva senza commettere errori. Loro, sciacalli indecenti e arlecchini senza pudore che invece di chiedere scusa allestiscono banchetti per chiederne le dimissioni. Dopo settimane di silenzio, Ettore Licheri, in primissima linea nella campagna elettorale di Alessandra Todde per la conquista della presidenza della Regione, entra aggressivamente e senza sconti nella vicenda della decadenza di Todde, segnando lo spartiacque fra buoni da una parte e cattivi dall’altra.
“Alessandra Todde ha fatto tutto quello che doveva fare. Il comitato elettorale ha adempiuto con rigore alle prescrizioni di legge, la normativa richiamata dalla commissione di garanzia non è applicabile alle elezioni sarde, e la stessa decadenza di cui si parla è tassativamente prevista per due ipotesi che la commissione stessa ha escluso. Insomma, tanto rumore per nulla con la vecchia destra che non ha perso l’occasione per mostrare la sua faccia più congeniale: quella dell’indecenza”, dice Licheri assicurando che tutto quello che è stato fatto era corretto e rispettava le normative. Poi, l’affondo contro i leghisti. “Immaginare che i recordman della storia sarda per numero di indagini, perquisizioni e sequestri collezionati in soli cinque anni, oggi osino richiamare l’esigenza di un maggior rispetto delle regole, farebbe sbellicare dalle risate se non fosse che questi arlecchini senza pudore sono ancora in giro ad infinocchiare la gente. A costoro suggerisco di utilizzare i banchetti in strada per domandare perdono ai cittadini sardi. Che piaccia o no, alla guida di un’isola ribollente di energia e di coraggio c’è una leonessa. Se volete passare Alessandra Todde ai raggi X per delle inezie accomodatevi pure, ma ricordate che le leonesse restano leonesse e gli sciacalli rimangono sciacalli”, conclude Licheri.
Ieri la giunta per le elezioni del consiglio regionale, nella prima seduta, ha deciso di prendere tempo e aspettare la sentenza della Cassazione, mentre si attende la presentazione del ricorso al tribunale ordinario da parte della Todde.
Una situazione comunque delicata, che non ha precedenti e che ha gettato nell’incertezza la politica isolana. Mentre Conte, vicinissimo a Todde che ne è stata a lungo sua vice, sulla vicenda continua a restare in silenzio