Una vittoria significativa per i lavoratori in smart working! Il Sindacato Generale di Base (SGB), coordinamento regionale Enti Locali della Sardegna, annuncia con soddisfazione la conferma dell’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN) in merito al diritto dei dipendenti pubblici ai buoni pasto, anche quando operano da remoto con orario “lungo”.
La circolare ARAN, Prot. ARAN E. n. 5835 del 28/03/2025, in risposta a un quesito posto dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, chiarisce inequivocabilmente l’applicazione del CCNL . Un chiarimento fondamentale che pone fine a dubbi interpretativi e riconosce un diritto sacrosanto ai lavoratori.
La questione era emersa in particolare per i dipendenti con un orario articolato su 5 giorni, che prevedeva 2 giornate da 9 ore (le cosiddette “giornate lunghe”) con pausa pranzo e, di conseguenza, diritto al buono pasto in presenza. Il quesito verteva sulla validità di tale diritto anche in smart working, considerando che la “fascia di contattabilità” in remoto, seppur spalmata su mattino e pomeriggio, non sempre raggiungeva le 6 ore.
L’ARAN, con l’orientamento applicativo CFC141b, ha ribadito un principio chiave: il lavoro agile, per sua natura, non prevede la misurazione della durata della prestazione. Per questo, il contratto ha introdotto un automatismo, equiparando convenzionalmente la durata della prestazione in smart working a quella che il lavoratore avrebbe svolto in presenza nella medesima giornata.
Ciò significa che, per la corresponsione del buono pasto, non è la fascia di contattabilità a contare, ma la durata complessiva della prestazione lavorativa prevista per quella giornata. Se un dipendente lavora in smart working in una giornata in cui, in presenza, avrebbe svolto 9 ore (giornata lunga), l’amministrazione è tenuta a riconoscergli il buono pasto. L’unica condizione è che il lavoratore non usufruisca di permessi orari che riducano la durata convenzionale al di sotto del minimo richiesto per l’erogazione del buono.
“Questa decisione dell’ARAN è un passo avanti importante per la tutela dei diritti dei lavoratori in smart working,” dichiara Luca Locci, coordinatore SGB Sardegna. “Abbiamo sempre sostenuto che il diritto al buono pasto non potesse essere compromesso dalla modalità di svolgimento del lavoro, soprattutto per chi mantiene un impegno orario significativo. È una vittoria che rafforza il principio di equità e riconoscimento per tutti i dipendenti pubblici.”












