“Lavorando sull’identità si riescono ad ottenere importanti risultati. Lo dimostra il fatto che uno degli aspetti maggiormente apprezzati dai visitatori che assistono ai più importanti eventi della nostra tradizione è il legame con il territorio”. Lo ha detto il prof. Giuseppe Melis, docente di Marketing dell’Università di Cagliari, illustrando questa mattina al Ghetto degli Ebrei i principali risultati del progetto di ricerca “Monitoraggio e valutazione dell’impatto economico degli eventi culturali e sportivi sull’economia regionale” condotto dal CRENoS, il Centro di ricerche nato nel 1993 per coordinare la ricerca degli economisti sardi nelle due Università di Cagliari e Sassari. Nella ricerca presentata questa mattina sono stati in particolare analizzati – attraverso interviste somministrate ai partecipanti – gli effetti di tre eventi molto noti: la Festa di Sant’Efisio, Sa Sartiglia e la Cavalcata Sarda.
Dai dati esposti emerge con chiarezza che i tre eventi rispondono alle aspettative del pubblico, e rafforzano il sentimento diffuso di comunità locale. C’è dunque il fortissimo elemento identitario alla base del rinnovato successo delle tre manifestazioni: “Si tratta di avvenimenti in grado di generare emozioni positive – ha aggiunto il prof. Melis – I punti di forza sono il carattere fortemente identitario, la capacità di coinvolgere il pubblico e la forte attrazione di visitatori in periodi di spalla o bassa stagione”. Da migliorare la comunicazione degli eventi, mentre “è necessario trasformare la soddisfazione mostrata dagli intervistati in scelte comportamentali”, inducendo cioè la persona a tornare in Sardegna. Anche lo storytelling è un fattore su cui lavorare, secondo i curatori della ricerca. “E’ necessario trasformare gli elementi di forza riscontrati in un vero fattore di legame delle persone con la nostra regione – ha concluso Melis – Se il sistema sardo riuscisse in questo, ne deriverebbe un’operazione con una importante ricaduta economica e occupazionale”.
“Questo studio è stato coordinato dal CRENoS coinvolgendo docenti dei due atenei sardi – spiega il prof. Stefano Usai, presidente della Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche – e numerose discipline trasversali all’interno dei nostri dipartimenti. I risultati ottenuti non hanno un’unica lettura, ma presentano una indubbia valenza economica e sociale. L’impatto di questi eventi sul territorio, infatti, non è più soltanto economico, ma anche culturale: è importante lavorare perché gli elementi di forza individuati consentano a questi eventi di conservare la loro unicità anche dal punto di vista identitario”.
Il progetto, finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna con L.R. n.7 del 2007 (Promozione della Ricerca Scientifica e dell’innovazione tecnologica in Sardegna), ha inteso rispondere alla specifica richiesta della Regione Sardegna di progettare un modello utile alla valutazione dell’impatto sul territorio degli eventi culturali e sportivi con valenza turistica. Dopo i saluti del Direttore del CRENoS Emanuela Marrocu e dell’Assessore della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna Claudia Firino, oltre a Giuseppe Melis, sono intervenuti Patrizia Modica e Daniela Pettinao del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Cagliari.
Hanno discusso i risultati Claudio Piga della Keele University (Staffordshire, UK), Barbara Terenzi del VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo. Ufficio Diritti Umani e Advocacy, Roma) e Barbara Argiolas, Assessore allo sviluppo economico e al turismo del Comune di Cagliari.













