Sant’Andrea Frius, un cacciatore indagato per la morte del “collega” Giuseppe Santandrea

Indagato per omicidio colposo il 62enne proprietario del fucile del quale è paritito il proiettile fatale. Ancora lacrime e choc tra chi conosceva il 32enne: “Ha fatto tanti lavoretti saltuari, pensando sempre alla sua splendida famiglia”


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È indagato per omicidio colposo il 62enne proprietario del fucile dal quale è partito il proiettile che non ha purtroppo lasciato scampo a Giuseppe Santandrea, cacciatore 32enne di Sant’Andrea Frius. A notificare il provvedimento sono stati i carabinieri che, per oltre un’ora, hanno interrogato l’uomo, visibilmente scosso per quanto accaduto. Il colpo di fucile sarebbe andato a finire per errore contro un masso, rimbalzando e colpendo Santandrea. Domani il medico legale dovrà eseguire una perizia sul cadavere del trentaduenne, che lascia moglie e due figli piccoli. E, da Sant’Andrea Frius ma anche dalle zone e paesini limitrofi, continuano ad arrivare messaggi di cordoglio alla famiglia. Renato Moi, attuale presidente della società calcistica Fulgor Senorbì, 59 anni, traccia un ricordo del cacciatore 33enne morto proprio durante una battuta nelle campagne sarde: “Ha giocato con noi per due anni. Prima come portiere, per seguire le orme del padre Pietro negli anni Ottanta, poi ha preferito cambiare ruolo e cimentarsi come terzino. Ha sempre fatto lavori saltuari, anche aiutando alcune agenzie funebri”, afferma Moi. “Mi hanno detto che faceva il cacciatore da tanto tempo”.

 

 

 

 

E alcune foto su Facebook, infatti, immortalano la vittima vestita con giacca e pantaloni mimetici, fucile in mano, almeno sin dal 2009.