Sanluri – Tra vermentino, cannonau e bovale si racconterà la storia degli ospedali del Medio Campidano: domani alle cantine Su Entu un evento promosso dalla Asl che presenterà il nuovo nosocomio di San Gavino. Esperti, tecnici, dirigenti e anche l’assessore regionale alla sanità Bartolazzi si ritroveranno nella location dove il frutto di Bacco viene trasformato in vino: a partire dalle 9, una giornata di riflessione che avrà inizio “con l’esplorazione del nostro passato da quando, nel paesino di Siddi, a metà del XIX secolo nacque un ospedale che sarebbe durato per quasi cinquant’anni”.
A distanza di tre anni dalla posa della prima pietra sta nascendo il nuovo ospedale a San Gavino, una struttura studiata per un bacino d’utenza di 150.000 abitanti.
“L’edificio quasi ultimato è da colmare con i complementi più importanti: la dotazione tecnologica e l’organizzazione delle risorse umane” e per tratteggiare le fasi che il processo assistenziale ha assunto nella storia e delineare i connotati del nuovo complesso ospedaliero, domani la giornata sarà dedicata alla storia del passato.
Nel corso del convegno infatti “si rievocherà la gloriosa ed originale vicenda degli ospedali minerari, che ha contraddistinto la sanità della Sardegna sud-occidentale dalla fine dell’ottocento alla prima metà del novecento e che ha avuto nell’ospedale di Montevecchio l’esempio più rilevante. Sarà poi ricordata la realtà minore ma significativa, presso che sconosciuta alle cronache, di Sardara, occorsa dalla seconda guerra mondiale agli anni ’60. Con la rievocazione degli eventi che hanno visto la nascita dell’ospedale di San Gavino e il suo percorso dai Fatebenefratelli alla ASL, si lasceranno passato e presente e si passerà alla figurazione dell’ospedale del futuro 4.0, in cui ci sarà una presenza massiccia della tecnologia e un impiego strategico di supporti fondati sulla intelligenza artificiale.
La giornata sarà chiusa da un confronto tra esperti coinvolti nelle diverse fasi di realizzazione del nuovo ospedale con una disamina degli elementi architettonici e la focalizzazione dei profili informatici, tecnologici e organizzativi del nuovo ospedale. Accanto all’edificio ospedaliero sono previsti un asilo nido, i locali tecnici e una estesa viabilità interna. La nuova struttura ossiede una dotazione di 200 posti letto e una superficie di oltre 30.000 m2 perfettamente integrati nel paesaggio. L’edificio è costituito da tre blocchi: uno centrale delle degenze e due di testata che ospitano l’accoglienza, l’uno, e la piastra tecnologica col pronto soccorso, le aree diagnostica, intensiva e operatoria, l’altro. Sono previsti elevati standard di sostenibilità ambientale, con materiali e soluzioni tecnologiche ed impianti ad alta efficienza energetica”.
A distanza di tre anni dalla posa della prima pietra sta nascendo il nuovo ospedale a San Gavino, una struttura studiata per un bacino d’utenza di 150.000 abitanti.
“L’edificio quasi ultimato è da colmare con i complementi più importanti: la dotazione tecnologica e l’organizzazione delle risorse umane” e per tratteggiare le fasi che il processo assistenziale ha assunto nella storia e delineare i connotati del nuovo complesso ospedaliero, domani la giornata sarà dedicata alla storia del passato.
Nel corso del convegno infatti “si rievocherà la gloriosa ed originale vicenda degli ospedali minerari, che ha contraddistinto la sanità della Sardegna sud-occidentale dalla fine dell’ottocento alla prima metà del novecento e che ha avuto nell’ospedale di Montevecchio l’esempio più rilevante. Sarà poi ricordata la realtà minore ma significativa, presso che sconosciuta alle cronache, di Sardara, occorsa dalla seconda guerra mondiale agli anni ’60. Con la rievocazione degli eventi che hanno visto la nascita dell’ospedale di San Gavino e il suo percorso dai Fatebenefratelli alla ASL, si lasceranno passato e presente e si passerà alla figurazione dell’ospedale del futuro 4.0, in cui ci sarà una presenza massiccia della tecnologia e un impiego strategico di supporti fondati sulla intelligenza artificiale.
La giornata sarà chiusa da un confronto tra esperti coinvolti nelle diverse fasi di realizzazione del nuovo ospedale con una disamina degli elementi architettonici e la focalizzazione dei profili informatici, tecnologici e organizzativi del nuovo ospedale. Accanto all’edificio ospedaliero sono previsti un asilo nido, i locali tecnici e una estesa viabilità interna. La nuova struttura ossiede una dotazione di 200 posti letto e una superficie di oltre 30.000 m2 perfettamente integrati nel paesaggio. L’edificio è costituito da tre blocchi: uno centrale delle degenze e due di testata che ospitano l’accoglienza, l’uno, e la piastra tecnologica col pronto soccorso, le aree diagnostica, intensiva e operatoria, l’altro. Sono previsti elevati standard di sostenibilità ambientale, con materiali e soluzioni tecnologiche ed impianti ad alta efficienza energetica”.