Sanità sarda e DL 40: il segretario regionale UIL Sarritzu critica il decreto e chiede soluzioni concrete.
Guido Sarritzu: “Il Dl 40 non dà risposte concrete alla sanità sarda”. La segreteria regionale confederale regionale UIL Sardegna esprime perplessità nei confronti del DL 40, un provvedimento che, secondo il segretario confederale regionale Guido Sarritzu, non risponde alle reali esigenze della sanità sarda né garantisce soluzioni efficaci per cittadini e operatori del settore. “Il DL 40 non ci piace e non ci convince”, dice Sarritzu, “abbiamo ribadito con estrema chiarezza che questo decreto non affronta in modo concreto le criticità della sanità in Sardegna e non offre risposte adeguate a chi ogni giorno subisce le conseguenze di un sistema inefficiente”.
Oltre ai contenuti, Sarritzu denuncia la totale assenza di un confronto serio con le Organizzazioni Sindacali. “Le audizioni in commissione si sono rivelate una farsa”, prosegue Sarritzu, “un confronto frettoloso su un testo poi modificato con emendamenti di cui nessuno conosceva i contenuti. Un atteggiamento inaccettabile e irrispettoso nei confronti dei sindacati e dei lavoratori che rappresentiamo. Si potenzia ARES in modo opposto rispetto a quanto richiesto, ignorando le richieste delle OOSS, che invece ne chiedevano il depotenziamento. Questa scelta rischia di rendere la gestione ancora più burocratica e distante dalle esigenze reali del territorio, senza risolvere i problemi strutturali della sanità sarda”. Tra i principali nodi irrisolti del DL 40, Sarritzu evidenzia: “Il provvedimento non introduce misure efficaci per ridurre i tempi di attesa per visite ed esami diagnostici, un problema che pesa sempre più sui cittadini. E nessun riferimento a un piano straordinario di assunzioni e stabilizzazioni per il personale amministrativo, OSS, tecnici e sanitari, nonostante le continue richieste del sindacato”. E poi il nodo Microcitemico. “Nessuna soluzione per i lavoratori trasferiti forzatamente all’Azienda Brotzu, ignorando la loro volontà di restare nella ASL di Cagliari”. “Ci auguriamo che la Presidente Alessandra Todde prenda atto del malcontento e convochi immediatamente un tavolo di confronto vero, nel quale si discutano le reali problematiche della sanità sarda, ascoltando chi ogni giorno opera sul campo”, conclude Sarritzu.