In Sardegna la spesa sanitaria pro-capite è tra le più basse d’Italia, con soli 548 euro, ben al di sotto della media nazionale che si attesta a 730 euro. Ma la percentuale dei sardi che rinuncia a curarsi perché esasperata da un sistema che non garantisce i minimi diritti ai cittadini è la più alta del Paese, il 13,7%. Il combinato disposto dei due indicatori indica quello che purtroppo i sardi sanno già: una sanità totalmente inadeguata a soddisfare anche le minime esigenze dei cittadini, ormai sempre più esasperati ma altrettanto rassegnati. Questo dato emerge dal recente report della Fondazione Gimbe sulla spesa sanitaria privata in Italia, commissionato dall’Osservatorio Nazionale Welfare & Salute (Onws). Il documento analizza in dettaglio le crescenti difficoltà economiche sostenute dalle famiglie italiane, con un focus particolare sulla sanità integrativa e sulla spesa sanitaria complessiva.
L’indagine prende in considerazione vari fattori: dalla spesa sanitaria delle famiglie, agli interventi intermediati tramite fondi e assicurazioni, senza dimenticare le rilevanti differenze regionali. In Sardegna, l’analisi ha rivelato che nel 2023 ben il 13,7% della popolazione ha scelto di rinunciare alle cure mediche, un dato che pone la regione al vertice di un triste primato, superando la media nazionale, che si aggira intorno al 9%.
Questo fenomeno di rinuncia alle cure si inserisce in un contesto più ampio, dove le regioni con i migliori indicatori di assistenza sanitaria, come i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), tendono ad avere una spesa sanitaria pro-capite più alta. Al contrario, le regioni del Sud Italia, o quelle che si trovano in Piano di Rientro, come la Sardegna, sono caratterizzate da una spesa inferiore alla media.
I dati mettono ancora una volta in evidenza le difficoltà strutturali del sistema sanitario regionale e sollevano interrogativi sull’efficacia della sanità integrativa, un settore che, sebbene in espansione, non riesce a colmare completamente le lacune del servizio pubblico. La situazione in Sardegna suggerisce la necessità urgente di politiche sanitarie che garantiscano accesso a cure adeguate per tutti, indipendentemente dal livello di reddito: i 5 stelle, che sulla sanità hanno incentrato la campagna elettorale promettendo rivoluzioni e risultati immediati, nonostante siano da un anno al governo della Sardegna non hanno ancora raggiunto un solo risultato.