“Le dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio regionale Giuseppe Frau sono un tentativo maldestro di distogliere l’attenzione dalle gravi responsabilità della Regione Sardegna” dichiara Alessandro Sorgia, consigliere regionale della Sardegna. La risposta giunge dopo le dichiarazioni del vice presidente del consiglio regionale Giuseppe Frau: “Si lanciano in roboanti e vibranti proteste contro una delibera della Giunta regionale del 30 dicembre dove viene approvato, in via del tutto provvisoria, un tariffario ponte in attesa di quello definitivo regionale. Si dimenticano i colleghi di dire che il loro governo nazionale, il governo Meloni, ha introdotto dal 1 gennaio un tariffario che è molto ma molto peggiore”
“La questione del nuovo nomenclatore e del tariffario ponte non può essere liquidata attribuendo colpe al governo nazionale. Le sottocommissioni, fondamentali per la definizione di un tariffario regionale equo e funzionale, avrebbero dovuto essere istituite da tempo. Invece, i commissari di parte pubblica sono stati nominati solo da pochi giorni, dopo mesi di pressioni e denunce sui reiterati ritardi dell’Assessorato alla Sanità,” sottolinea Sorgia.
Il nuovo nomenclatore presenta “gravi criticità” che stanno mettendo in ginocchio il sistema sanitario regionale. “Tra le anomalie più clamorose troviamo esami essenziali completamente eliminati, come l’LH, ora associato in modo assurdo al codice del litio, o prestazioni che richiedono più campioni rimborsate come se ne fosse stato analizzato uno solo, con tagli fino al 70%,” denuncia Sorgia. “Come si può sostenere che il tariffario ponte sia migliore se il cittadino si ritrova a pagare esami di routine di tasca propria?”
Secondo Sorgia, il problema principale resta nei tempi e nei modi di attuazione della delibera. “Da tempo le associazioni di categoria hanno chiesto un lavoro serio e tempestivo per evitare il collasso del sistema. Ad oggi, i programmi informatici non sono stati aggiornati, le procedure operative di ARES non sono state fornite e le strutture accreditate non possono accettare i nuovi codici perché accreditate con i vecchi,” continua il consigliere. “Questa è una dimostrazione di incompetenza amministrativa che non può essere giustificata in alcun modo.”
Sorgia respinge con forza anche l’accusa che il governo nazionale sia responsabile dei tagli ai budget delle strutture sanitarie. “Il taglio retroattivo del 90% dei budget per il Campidano è una decisione esclusivamente regionale. Anzi, ARES aveva chiesto un aumento del 20% delle risorse per soddisfare il fabbisogno. La verità è che la Regione non ha saputo rispondere alle esigenze del territorio, creando una crisi senza precedenti,” dichiara.
Infine, Sorgia richiama l’attenzione sull’assenza di coinvolgimento delle associazioni di categoria nella definizione del nuovo tariffario. “È scandaloso che una riforma di tale portata sia stata introdotta senza consultare chi opera quotidianamente nel settore. Le conseguenze di questa superficialità sono sotto gli occhi di tutti: disagi per i cittadini, chiusura di strutture convenzionate e perdita di posti di lavoro. Questo è il risultato di una gestione miope e irresponsabile da parte della Giunta regionale.”
“Invito il vicepresidente Frau a riflettere sulle vere responsabilità di questo disastro e a lavorare per porre rimedio alle gravi criticità che stanno penalizzando i cittadini sardi,” conclude Sorgia.