L’ordine di scuderia era fare in fretta. Per blindare il disegno di legge-riforma, portarsi a casa il commissariamento delle asl e passare alla finanziaria che se tutto va bene sarà approvata a maggio. E invece, qualcosa è andato storto, di sicuro non per caso: la maggioranza del campo largo ha fatto mancare il numero legale in aula per tre volte, quindi stop ai lavori e tutti a casa per 24 ore. Inevitabile, come qualcuno sottolinea nei corridoi del palazzo, pensare che si tratti di un segnale chiaro alla presidente Todde, che questa riforma sanitaria ha voluto prima della finanziaria, imponendo agli alleati una tabella di marcia incomprensibile e politicamente pericolosa. L’espressione di un qualche malumore ce comunque serpeggia nel campo largo, nonostante le rassicurazioni sul fatto che tutto va bene: far mancare il numero legale per tre volte e costringere a chiudere la seduta è un segnale chiaro e forte, in un momento in cui la Todde ha scelto anche il candidato sindaco a Nuoro, appannaggio dei 5 stelle con la solita formula del ‘prendere o lasciare’.
Nonostante l’intenzione di accelerare l’approvazione del ddl 40 sulla riorganizzazione sanitaria, il consiglio regionale ha dunque chiuso la seduta odierna e si riunirà nuovamente domani alle 15.30. Il centrodestra ha colto ovviamente la palla al balzo e l’occasione per ribadire la propria opposizione al testo, ritenuto funzionale esclusivamente alla sostituzione dei vertici delle aziende sanitarie.













