Minacce di sciopero, personale in costante stato di agitazione, ospedali senza medici e pronto soccorso peggio, cittadini che rinunciano a curarsi. E poi ancora polemiche su polemiche per nomine e mancati commissariamenti delle Asl, in un braccio di ferro che rischia di logorare la maggioranza e si ripercuote inevitabilmente sui sardi, che nel governo regionale a trazione 5 stelle-Pd avevano riposto tutte le loro speranze, soprattutto quelle legate al funzionamento della sanità. Invece, ogni giorno è un po’ peggio del precedente, nonostante le promesse ripetute e ribadite in campagna elettorale dallo stesso presidente 5 stelle Giuseppe Conte.
Ma la presidente della Regione Alessandra Todde non ci sta e, nel pieno della bufera, lascia per un momento da parte l’unico argomento che ha monopolizzato il dibattito della giunta dal giorno dell’insediamento, le energie rinnovabili, e interviene per dire che, è vero, servirebbe fare di più ma i miracoli non li fa nessuno.
“Il tema sanitario è una priorità assoluta e siamo al lavoro ogni giorno per risollevare un sistema in profonda crisi e con emergenze quotidiane che devono essere affrontate. Il rischio della chiusura del pronto soccorso di Olbia è scongiurato. La Direzione della Asl Gallura ha chiarito che la struttura di emergenza-urgenza non può chiudere e che questa possibilità non è stata mai presa in considerazione. La crisi è stata risolta grazie al supporto dell’assessorato alla Sanità e di Ares”, dice Todde.
“La carenza di personale è evidente, e non è una questione solo sarda ma chiaramente di rilievo nazionale. Questo però non significa che i cittadini debbano rinunciare alle cure perché l’ospedale non può prenderli in carico. Siamo consapevoli che quello che stiamo facendo è solo una minima parte di ciò che servirebbe. Ma non si può pensare che problemi così complessi si risolvano in pochi mesi. Abbiamo iniziato ad affrontare i problemi un passo alla volta. E dobbiamo proseguire in questa direzione”, conclude la presidente.











