Sanità allo sfascio in Sardegna e l’arrivo dell’estate contribuisce a scaldare ancora di più gli animi dei sardi, lasciati senza cure o nei gironi infernali delle liste d’attesa. Cresce la partecipazione in vista della marcia su Cagliari di sabato 24 giugno. Sono previsti arrivi di semplici cittadini e di associazioni da tutta l’Isola, tutti uniti in una richiesta: “La sanità è un diritto universale e prima condizione della dignità umana, vogliamo cure sicure”. La rabbia è tanta, ormai oltre un sardo su quattro non può curarsi “perchè mancano medici di base o semplici medici di famiglia, ma le carenze esistono e si fanno sentire anche negli ospedali”, spiegano a Casteddu Online gli organizzatori. È l’ennesima protesta pubblica e, sinora, purtroppo, non è cambiato nulla: “Ma più saremo e meno la politica potrà ignorarci. Nei paesini piccoli basta che manchi un dottore per lasciare migliaia di sardi senza cure o senza la possibilità di essere visitati”.
Numeri drammatici, insomma, che ben si legano anche alle testimonianze di disservizi e caos nella sanità sarda che, quasi quotidianamente, riceve la nostra redazione. “E non servono nuovi ospedali, bisogna salvaguardare, ristrutturare e fare funzionare a dovere quelli già esistenti in tutta la nostra regione”.







