Samuel Imbuzan morto a undici anni nel camper avvolto dal fuoco a Olbia, ora si indaga per omicidio colposo contro ignoti. La Procura vuole vederci chiaro e capire come sia stato possibile che un undicenne che dormiva tranquillamente dentro la roulotte di famiglia sia morto carbonizzato. Fatali o una fuga di gas da alcune bombole di altri mezzi, parcheggiati vicino, o una scintilla partita da un fornello da campeggio con cui, probabilmente un parente del piccolo, stava qualcuno stava cucinando. La volontà degli inquirenti è di fare quindi piena luce sulla tragedia.
Il papà del piccolo continua a lottare all’ospedale, la madre è salva ma sotto choc e molto provata. E, come riporta il nostro giornale partner Il Resto del Carlino, i parenti della famiglia, tutti residenti a Rimini, sono disperati: “Samuel era un bambino un po’ timido, ma con una dolcezza che non si può descrivere. A settembre avrebbe iniziato le scuole medie. Qualche giorno fa l’altra mia figlia, la zia di Samuel, mi ha mostrato un video in cui si lo si vedeva nuotare, felice e sereno, nel mare della Sardegna, insieme ad un cane”, racconta nonno Giancarlo. “Ancora stento a crederci. Non c’è giustizia su questa terra”.