“Ci aspettano e sono felicissimi, l’anno scorso un signore aveva pianto, si era commosso”. Con una scopa rigorosamente in mano, il team delle befane è pronto: una missione speciale quella per Antonella, Veronica, Andreina, Mariangela, Roberta, per citarne alcune, che, dopo la giornata in piazza a distribuire i regali ai più piccoli, travestite da elfi, si trasformano nel simbolo dell’Epifania, quello del folclore italiano, che distribuisce dolci. Certo, per strada, non mancheranno le offerte ai bambini, il bottino è abbondante e basta per tutti, ma la loro missione principale è quella di far visita ai più anziani del paese, coloro che non possono più uscire da casa e osservano il tempo che scorre dopo una vita trascorsa tra famiglia, lavoro e tanta fatica. “Abbiamo un lungo percorso da fare – spiega Roberta – dalla casa degli anziani a tante abitazioni private. Ci aspettano, portiamo allegria, regaliamo dolcetti ma, soprattutto, la nostra solidarietà e la voglia di trasmettere il senso della comunità della quale fanno parte, che hanno contribuito attivamente a far crescere e impreziosire”. Un omaggio insomma alle generazioni più longeve, quelle che ancora ricordano di come si viveva anche 100 anni fa: pilastri importanti, archivi di cultura e sapere di anni oramai dimenticati e scavalcati dalla tecnologia e da tutti i confort che, anche solo sino a 60 anni fa, era impossibile immaginare.











