“Salvini, martedì a Cagliari vieni a occuparti del portocanale: ci sono 700 lavoratori in bilico”

LICENZIAMENTI IN VISTA AL PORTOCANALE DI CAGLIARI- Un incontro urgente da ritagliare nel corso della visita del ministro Salvini già programmata il 2 aprile, per discutere il futuro del porto industriale di Cagliari, che ogni giorno si conferma sempre più fosco: è quanto chiesto con una lettera ufficiale inviata oggi al ministero degli Interni dai sindacati di categoria


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Un incontro urgente da ritagliare nel corso della visita del ministro
Salvini già programmata il 2 aprile, per discutere il futuro del porto
industriale di Cagliari, che ogni giorno si conferma sempre più fosco:
è quanto chiesto con una lettera ufficiale inviata oggi al ministero
degli Interni dai sindacati di categoria, seriamente preoccupati anche
per “la tenuta sociale della comunità portuale legata al terminal,
circa 700 lavoratori tra diretti, indiretti e indotto, ormai
esasperati”.

Nel frattempo, i segretari Filt Cgil e Fit Cisl Massimiliana Tocco e
Corrado Pani denunciano in una nota congiunta “l’atteggiamento tenuto
in tutti questi mesi da Contship Italia e il silenzio e l’indifferenza
mostrata dai politici che non si sono minimamente preoccupati della
crisi del porto né tanto meno di ragionare di un suo rilancio mentre
come sindacati da tempo cerchiamo di richiamare l’attenzione sulla
grave situazione chiedendo interventi mirati”. L’ultimo incontro
ufficiale era stato promosso a dicembre 2017 dal sindaco di Cagliari
Massimo Zedda: al tavolo parteciparono Regione, Camera di Commercio,
Confindustria e Autorità Portuale e si risolse in un nulla di fatto.

Da quel momento la situazione è peggiorata: “L’intera portualità
cagliaritana si muove sul filo del rasoio in un clima di incertezza
non più sostenibile, soprattutto in considerazione del fatto che i
players del settore stanno definendo le proprie strategie in Europa e
in Italia”.

In questo quadro, due giorni fa, dopo l’assemblea di tutte le
maestranze del porto, sindacati e lavoratori hanno appreso,
direttamente dalla presidente di Contship Italia Cecilia Battistello,
che ci sono state interlocuzioni con Msc e Cma-Cgm per riportare
contenitori e traffici ma non c’è stata alcuna intesa e che nei
prossimi giorni la Contship cercherà di trattare con Happag Lloyd
affinché confermi la sua presenza nello scalo cagliaritano.

Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma non si può certo non essere
allarmati per il quadro delineato dalla presidente e per il contesto
generale: “Nei primi giorni della prossima settimana si avranno
notizie più certe – hanno detto Corrado Pani e Massimiliana Tocco – ma
è già chiaro che sulla drammatica vertenza è giunto il momento che
tutti si assumano le proprie responsabilità e alzino la testa e la
voce per uscire dalla crisi e rilanciare il porto”.

Nella lettera inviata a Salvini – che fa seguito ad altre due
richieste di incontro al ministro Toninelli – le categorie individuano
alcuni nodi da risolvere: “La carenza infrastrutturale rispetto ai
nuovi standard di competitività portuale, l’assenza di una concreta
esigibilità di una condizione di fiscalità di vantaggio e le
lungaggini burocratiche non facilitano certamente la già precaria
situazione”.

Per affrontare l’emergenza i sindacati hanno inoltre chiesto un
incontro con il prefetto. “È necessario – concludono i segretari Filt
Cgil e Fit Cisl Massimiliana Tocco e Corrado Pani – impedire una volta
per tutte che il Terminal Container diventi una delle tante cattedrali
nel deserto e scongiurare il grave pericolo che si verifichi
l’ennesimo scippo ai danni della Sardegna e dei sardi che ci lavorano
sottraendo loro dignità e futuro”.


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