Prende il via ufficialmente Amparu, il nuovo ambizioso progetto dedicato all’attuazione – e alla redazione in divenire – del Piano di salvaguardia del canto a tenore riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. L’iniziativa, finanziata dalla Regione Sardegna con la legge 12 del 2025 e messa in atto dall’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE), nasce dalla volontà di intervenire con azioni mirate e condivise dalle comunità, favorendo i processi di salvaguardia della pratica del canto a tenore e della sua trasmissione intergenerazionale. Un’azione nel solco dei processi di tutela già avviati in precedenza: vanno infatti ricordati i progetti Modas e Istèrridas (insieme al corrente Ziradas) finanziati dal ministero della Cultura attraverso la legge 77 del 2006 e con al centro le comunità dei cantori, vere e proprie protagoniste della trasmissione del sapere.
Il progetto è promosso da un raggruppamento che rappresenta la più grande rete organizzata di portatori del bene in Sardegna. Capofila è l’associazione Campos (Coordinamento delle arti poetiche e musicali di tradizione orale della Sardegna), affiancata dai partner operativi Associazione Tenores Sardigna (con all’interno 50 gruppi) e Associazione Boches a Tenore (con 25 realtà). Una sinergia forgiatasi nel tempo con grandi esempi di collaborazione interassociativa e che riunisce oltre 300 cantori distribuiti in almeno 60 comuni dell’area storica del canto. Il tutto supportato dalla collaborazione consolidata con l’ISRE.
Con il progetto Amparu non si intende musealizzare la tradizione ma, al contrario, garantirne la vitalità nei suoi contesti d’origine. L’obiettivo primario è quello di sostenere la pratica nei luoghi in cui è storicamente radicata, promuovendo la trasmissione intergenerazionale attraverso attività formative e momenti di confronto. Il progetto adotta un modello di governance partecipata, in coerenza con la Convenzione Unesco del 2003: i cantori e le comunità non sono semplici presenze, ma decisori attivi nei processi di salvaguardia.
Con una pluralità di obiettivi, Amparu toccherà diversi ambiti della vita sociale e culturale. In programma un’indagine sistematica sulle forme locali del canto e, per la prima volta in modo strutturato, sul rapporto con la poesia improvvisata (gara logudoresa e cantada campidanesa).
Previsti anche una decina di laboratori didattici, in orario curricolare nelle secondarie di primo grado, per favorire l’interscambio scuola–territorio e per aprire le porte degli istituti alla cultura poetica e musicale della comunità e alla lingua sarda.
Amparu si propone inoltre il potenziamento di quelle attività laboratoriali aperte alla comunità che in molti casi sono già presenti nei paesi della rete e che rappresentano un fondamentale strumento per la trasmissione intergenerazionale del canto a tenore avvicinando i più giovani alla pratica attraverso l’incontro diretto con i cantori esperti.
Annunciato anche il ritorno a su tzilleri, una delle azioni più simboliche in tema di riattivazione dei contesti tradizionali, con serate di canto nei bar e nei luoghi di aggregazione spontanea, al fine di recuperare la dimensione sociale e informale che ne ha garantito per secoli la trasmissione orale.
Non mancheranno le giornate di confronto, incontri intercomunitari tra cantori di diversi paesi, per favorire lo scambio di esperienze e di buone pratiche, per condividere repertori e stili, per superare i campanilismi in favore di una crescita collettiva.
Come per i precedenti progetti, la tradizione incontra i nuovi linguaggi della comunicazione. Proseguirà infatti la produzione del podcast “Modas: Sas boghes de sos cantadores a tenore“, un archivio sonoro in evoluzione che raccoglie le voci e i racconti dei protagonisti. La ricerca comprenderà anche la documentazione della pratica attuale del canto attraverso le registrazioni audio e video nelle diverse comunità. Tutti i materiali audiovisivi prodotti durante le attività confluiranno nel portale www.a-tenore.org, concepito come una piattaforma partecipativa ad accesso aperto per lo studio e la divulgazione.
Il percorso culminerà in un Festival del Canto a Tenore, un grande evento pubblico di restituzione che celebrerà i risultati raggiunti insieme alle comunità coinvolte.
Con Amparu, il canto a tenore ribadisce la sua natura di patrimonio vivente, capace di evolversi e parlare al futuro senza tradire le proprie radici. Il progetto parte giovedì 11 con un laboratorio mattutino nelle scuole medie di Lodè e prosegue venerdì 12 dalle 18 a Ottana con i canti in tre tzilleris (presenti i tenori Santa Maria e S’Afuente de Otzana, Cunsonu Santu Juanne de Tiesi, Picotu de Nùgoro). Tre gli appuntamenti di sabato 14: al mattino i due laboratori scolastici a Orgosolo e a Ottana e di sera l’incontro tra i cantori a Bultei dalle 19.30 nella Corte di Santu Pedru (con il Tenore de ‘Urtei, su Cuncordu Su Connotu de Fonne, su Cussertu Sant’Isidoro de Torpè e su Cuntratu de Sèneghe).













