Ripulire le strade dalle auto in sosta selvaggia che congestionano il traffico cittadino, con un sanzionamento concentrato in alcune zone della città. Una guerra ai veicoli parcheggiati in doppia fila, nelle corsie preferenziali, e nelle fermate dei bus. Questi gli obiettivi del progetto sperimentale “Liberiamo le strade”, che partirà domani, 31 maggio, nella zona di San Benedetto, a Cagliari, e nelle strade limitrofe del mercato civico. Ma nelle prossime settimane si allargherà in altri punti problematici della città come via Sonnino, Is Mirrionis e nella zona di piazza Repubblica. “L’obiettivo – spiega l’assessore alla Mobilità, Mauro Coni – è quello di migliorare le condizioni di circolazione sia per i bus che per le auto. Il 70 per cento degli incidenti sono causati dalla scarsa visibilità dovuta proprio a parcheggi fatti in corrispondenza di incroci e in doppia fila”.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra Comune, Parkar, Ctm e Polizia municipale di Cagliari. Si parte domani dalla zona di San Benedetto dove un gruppo di lavoro, composto da tre agenti della Polizia municipale, tre del traffico del Ctm, e dieci ausiliari della sosta di Parkar, monitorerà l’area dalle 8 alle 10 del mattino, e dalle 12 alle 13. E, se è il caso, sanzionerà gli automobilisti scorretti. “A Cagliari non c’è un grande traffico – sottolinea Ezio Castagna, direttore generale Ctm – ma un traffico disordinato dove è necessario intervenire: dopo San Benedetto la sperimentazione continuerà in via Sonnino”. Il progetto durerà per dodici mesi, e si svolgerà cinque giorni al mese secondo un piano concordato preventivamente. Priorità per le strade di scorrimento interquartiere, le aree ad alta densità commerciale, zone ad elevato interesse, e zone minori. “La sperimentazione – dice Proto Tilocca, Ctm – nasce dall’esigenza di avviare un processo di cambiamento nelle abitudini degli automobilisti”.
“Comunicheremo di volta in volta la zona interessata e gli orari dei controlli – spiega il comandante della Polizia municipale, Mariano Delogu – esattamente come facciamo mensilmente per gli autovelox: l’obiettivo non è sanzionare e fare cassa, ma sensibilizzare i cittadini al rispetto delle regole stradali”. “Il progetto ha anche altre due finalità – aggiunge Guido Portoghese, presidente della commissione Trasporti – quello del rispetto delle utenze deboli, ovvero i pedoni, e quello della sicurezza: la scarsa visibilità in corrispondenza degli incroci è causa di numerosi incidenti, che spesso riguardano i motociclisti. C’è poi da ricordare che, in caso di incidente mortale, si rischia la condanna penale”.










