Una vita, 31 anni, passata sempre nella sua città natale, San Sperate. Con il “peso” del peso, in continuo aumento con il passare del tempo. Fino a raggiungere 211 chili. È quando la bilancia segna quella cifra mostruosa che Roberta Pala decide di dire basta. E di rivolgersi a chi può salvarla. “Ho chiesto aiuto, con un’obesità simile si rischia di morire”. Bussa alla porta del reparto del Centro obesità del San Giovanni di Dio, a Cagliari. È marzo 2017. Sei mesi e qualche giorno più tardi, già ventisei chili in meno. Ma la strada è ancora lunga, per quanto facilitata dalla professionalità e dalla competenza del team che la segue.
“Sto affrontando una dieta molto faticosa, abbinata all’attività fisica, perché sennò non elimino i chili in eccesso”. Seguita dal dottor Alessandro Boi, specializzando all’ultimo anno di Medicina sportiva e inserito nella struttura diretta dalla professoressa Fernanda Velluzzi, Roberta Pala ha presto imparato poche ma utili regole. Meglio, le ha fatte sue. “Ogni giorno faccio attività fisica. Nel centro ho trovato un team completo, sono anche seguita da una nutrizionista e da un psicologo, mi stanno dando una grandissima mano”.
Sì, ma come è possibile arrivare a pesare 211 chili? Roberta non nasconde “la troppa golosità e il poco movimento. Una vita sedentaria. Adesso, invece, mi alzo con la consapevolezza che devo affrontare la vita diversamente. Lavoro in un’azienda di trasporti, sono segretaria. Sono arrivata a chiedere aiuto ai medici perché stava diventando impossibile compiere qualunque azione, anche andare a fare la spesa. Farcela da soli è difficile”. Ecco perché la 31enne di San Sperate è sicura: “Chiedete aiuto, fate tanto movimento e seguite una dieta equilibrata. Il mio unico obbiettivo è curarmi per tornare a stare bene e poter avere una vita normale. Anzi, voglio proprio riprendere in mano la vita che, finora, ho perso”.









