Dopo la moratoria, la legge sulle aree idonee: il governo ha impugnato in serata in consiglio dei ministri la legge 20, quella cioè approvata dal consiglio lo scorso 5 dicembre che destina agli impianti per la produzione di energia rinnovabile meno del 2% del territorio sardo, le cosiddette aree idonee. Sulle rinnovabili, dunque, continua il braccio di ferro fra Regione e Governo che ha appunto impugnato sia la moratoria (la decisione è attesa entro metà febbraio) che la legge sulle aree idonee a ospitare impianti di produzione di energia rinnovabile.
“Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato quindici leggi regionali e ha quindi deliberato di impugnare la legge della Regione Sardegna n. 20 del 05/12/2024, recante “Misure urgenti per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile (FER) e per la semplificazione dei procedimenti autorizzativi”, in quanto talune disposizioni, eccedendo dalle competenze statutarie e ponendosi in contrasto con la normativa statale ed europea in materia di energia e di beni culturali e paesaggistici, violano gli articoli 117, primo comma, secondo comma, lettera m) e s), e terzo comma, della Costituzione, nonché i principi di uguaglianza di cui all’art. 3 della Costituzione, di certezza del diritto e del legittimo affidamento e di libertà di iniziativa economica di cui all’art. 41 della Costituzione”, è la motivazione del governo.