Rifugiati sgomberati da via Roma: gli strani imbarazzi a sinistra

Con la scusa della pulizia dei marciapiedi in via Roma i rifugiati sono stati mandati via. La domanda è: perchè a Cagliari esistono stranieri di serie A e di serie B? Perchè per un mese non è stata trovata una soluzione? Che fine ha fatto la consulta che doveva occuparsi dei problemi degli immigrati?


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Cacciati via, metaforicamente, con un colpo di idrante.  Come è finita la vicenda dei rifugiati in via Roma? Con la pulizia dei marciapiedi:  mandati via da Cagliari, nel silenzio totale del centrosinistra che sul tema dell’integrazione degli stranieri in città perde una grande occasione. A protestare nelle ultime ore è anche il Presidio di Piazzale Trento: “Riteniamo che la situazione sia stata gestita nel peggior modo possibile e resta palese l’incapacità delle istituzioni locali di proporre un’alternativa alla vita di strada ai richiedenti e ai titolari di protezione internazionale”. Mentre Forza Italia parla di intervento tardivo. Allora, non cadiamo nella facile trappola dei razzisti che sui social network da settimane invocavano lo sgombero. O in quella di chi afferma che gli immigrati sdraiati sotto il Municipio fossero un pessimo biglietto da visita per la città. Il dubbio è un altro: perché sono stati lasciati lì oltre un mese, a dormire in strada, senza che nessuno abbia trovato una soluzione, neppure in campagna elettorale? Sono passati quindici mesi dall’istituzione a Cagliari della consulta degli immigrati: doveva essere il primo passo per portare davvero gli stranieri nella vita amministrativa della città, e anche per aiutare chi è in difficoltà. Ma poi di questo organismo si sono perse le tracce. E i consiglieri comunali che la sponsorizzarono, in prima fila Sebastiano Dessì di Sel, sono stati i primi ad essere poco presenti quando c’era davvero da occuparsi dei problemi degli stranieri in città. Evanescenti?

I rifugiati sono forse stranieri di serie B? La vicenda ha creato talmente tanto imbarazzo nel centrosinistra che in serata l’addetto stampa di Zedda si è visto costretto a diramare un lunghissimo comunicato. Nel quale si tenta di spiegare questo: “Nella tarda serata di ieri, il 18 febbraio, il servizio sociale del Comune è stato allertato da un volontario circa la volontà dei rifugiati che stazionavano sotto i portici presso il Palazzo municipale di andare via in cambio di una sistemazione alternativa.          Il primo gruppo è stato accompagnato dall’operatore della Caritas Diocesana e con il pullmino della stessa per incominciare a prendere posto nella stanza. In breve tempo i ragazzi sono tornati sotto i portici affermando che la sistemazione individuata non era secondo la loro opinione adeguata. L’intervento si è concluso con un’effettiva impossibilità ad attivare l’accoglienza per il rifiuto da parte dei potenziali beneficiari.   Nella mattinata odierna, richiesto dalla Polizia Municipale per motivi di igiene pubblica, il servizio sociale comunale si è recato nuovamente sotto i portici dove era in corso  l’opera di rimozione delle masserizie e pulizia della pavimentazione per il ripristino di adeguate condizioni igieniche.   I giovani stranieri sono stati invitati dalla Polizia Municipale a raccogliersi nella Piazza Matteotti dove hanno potuto esprimere dubbi sulla ipotesi di sistemazione presso il Centro. Hanno anche affermato di volere lasciare la Sardegna purché potessero essere inseriti nel programma SPRAR.       Veloci contatti telefonici con la Provincia hanno dato loro la possibilità di essere immediatamente ricevuti, negli uffici competenti, per poter fare l’opportuna richiesta.      Si sono recati presso gli uffici della Provincia di Via Cadello accompagnati da volontari presenti sul posto che hanno dato la loro disponibilità a fare da interprete.       Hanno comunque manifestato la volontà di ritornare a dormire nella via Roma non accettando la soluzione proposta, ma tale possibilità è da escludere a tutela delle loro condizioni di salute e igiene”. Domanda: perché l’accoglienza in strutture pubbliche è stata proposta o imposta così tardi? Dov’erano Dessì e gli altri consiglieri di sinistra che avevano promesso grande impegno per gli immigrati? Esistono stranieri di serie A e di serie B a Cagliari? Perché quei ragazzi sono stati lasciati un mese buttati in strada e poi mandati via in questo modo? Oppure anche a sinistra ha ragione chi dice che era solo colpa loro? Perché potevano dormire là sotto per un mese e non più adesso che i pavimenti sono stati ripuliti e,in teoria, le condizioni sanitarie dovrebbero essere migliorate? Ma soprattutto: perché ragazzi come noi devono vivere così senza che nessuno li aiuti davvero? Meritano di essere buttati via? Perchè il Comune di centrosinistra di fatto manda via i ragazzi stranieri?

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