Possibili rincari per Monserrato e Sinnai causati dal ribasso ottenuto dal comune di Selargius riguardo la gestione dei rifiuti.
Il sindaco Tomaso Locci non ci sta e chiede chiarimenti in merito alla questione alla ditta appaltatrice Campidano Ambiente per “verificare tutti i passaggi di questa bizzarra procedura che rischia di far ricadere sui restanti soci, e cioè i cittadini di Monserrato e Sinnai, l’importante ribasso di circa il 20% ottenuto da Selargius, pari a circa 800 mila euro. Al momento – spiega il sindaco – infatti, in assenza di una condivisione dell’operazione imprenditoriale coi soci della partecipata, non sono ben chiari alcuni importanti elementi come: la possibilità per una partecipata di concorrere ad una manifestazione di interesse bandita da un comune socio; il mancato coinvolgimento dei comuni soci e del consiglio d’amministrazione in questa scelta, sia relativa alla partecipazione stessa sia in particolare riferita all importante ribasso offerto a Selargius; l’ assenza agli atti, per il momento, di una valutazione economica sulla compatibilità dell’offerta con le condizioni economiche della società (già piuttosto compromesse dai debiti della stessa con i cittadini di Monserrato), indi la sua sostenibilità in assenza di alcun aggravio sulla società e quindi sui soci pubblici; l’eventuale diritto o pretesa dei restanti soci pubblici, nell’ottica del rispetto della natura di una società partecipata, ad avere, in sede di eventuale proroga, le stesse condizioni economiche offerte dalla Campidano Ambiente al Comune di Selargius.
Questa quantomeno bizzarra gestione economica – aggiunge Locci – unita alle dubbie politiche assunzionali che, solo a titolo esemplificativo,
ad appalto scaduto hanno portato a nuove 10 assunzioni; considerata la mancata realizzazione dell’ecocentro prevista dal contratto del 2007 e insieme alla “allegra gestione” del servizio che solo grazie ai volenterosi operatori che gravitano su Monserrato si è mantenuto accettabile in questi ultimi anni; tutti questi, e non solo questi, sono i motivi per cui già nel 2017 avevamo deliberato l’uscita dalla società e deliberato le linee guida per il nuovo appalto: un percorso che se alcuni che siedono ancora nei banchi del nostro consiglio comunale (fortunatamente oggi all’opposizione) non avessero voluto interrompere (con la nefasta amministrazione commissariale) oggi avrebbe già trovato il suo compimento perseguendo il bene dei cittadini e non di qualche poco chiaro (per il momento) diverso interesse. Correttezza della scelta inoltre confermata dal fatto che, durante il periodo di proroga del servizio concesso dal Commissario, anche Selargius e Sinnai, inizialmente contrari, si sono immediatamente prodigati a seguire Monserrato nella scelta di abbandonare la società e bandire un nuovo appalto.
Nei prossimi mesi potremo finalmente dare seguito alle nostre delibere risalenti al 2017 permettendo a Monserrato di liberarsi finalmente di questo fardello che la vecchia politica ha portato in città e ha cercato di difendere sino all’ultimo”.