
L’hinterland cagliaritano “come il Bronx”, “violento”, con “microcriminalità diffusa” e “pericoli dietro ad ogni angolo”. Chi commenta l’attentato della scorsa notte al salone di bellezza di Sinnai utilizza queste parole e dice di non sentirsi più al sicuro. Nelle ultime settimane, infatti, si assiste ad un picco di episodi violenti, volti a seminare il panico e inevitabilmente artefici di un’atmosfera di tensione per i cagliaritani. A partire proprio dall’incendio al beauty center di Quartu, della quale origine dolosa non ci sono dubbi. Il locale, intestato ad una donna di 42 anni è andato letteralmente distrutto. Le fiamme si sono infatti diffuse velocemente ed hanno avvolto tutto quello che incontravano. Sul posto i vigili del fuoco hanno trovato tracce di liquido infiammabile e visto che i danni sono ingenti, il salone è stato dichiarato inagibile.
Prima di accorgersi dell’incendio, alcuni residenti hanno prima sentito un boato: lanciato l’allarme al 112, i militari hanno subito avvisato i pompieri. L’ennesimo incendio, l’ennesimo spiacevole episodio a Quartu che potrebbe essere legato alle estorsione del raket, provoca paura nei cittadini. Se la scorsa settimana a Cagliari e dintroni si sono contate quattro rapine nel giro di soltanto poche ore, il bilancio che viene fuori considerando le ultime settimane è preoccupante. Già, perché a pagare le spese dell’escalation di rapine, furti ed atti vandalici, sono spesso i negozi e chi abita nelle zone periferiche. Basti pensare che quello al centro bellezza è il secondo incendio doloso in tre giorni che si verifica a Quartu. Sabato sera qualcuno ha infatti tentato di dare alle fiamme la saracinesca di un bar in via Is Arenas, ma fortunatamente il liquido infiammabile non è scivolato dentro il locale, fermandosi al tappetino esterno. La polizia ha avviato le indagini.
Quelle che riguardavano l’ennesimo colpo messo a segno sulla statale 554 a Monserrato, invece, hanno condotto a due arresti. Recentemente le manette scattate nei confronti di tre giovani, Paolo Coraddu, di 24 anni, di Decimoputzu, già agli arresti domiciliari, Enrico Lecca, di 25, in carcere a Oristano, e Michele Piras, di 25, anche lui si trovava già dietro le sbarre. La rapina era stata messa a segno nel supermercato HarDis nel 2010. In base a quanto avevano ricostruito gli investigatori, i malviventi avevano puntato le armi contro il responsabile del supermercato, obbligandolo ad aprire la cassaforte e consegnare 25mila euro.
A Quartu, invece, il 16 ottobre scorso un’altra rapina ai danni di un negozio di alimentari, il Dmarket Sisa in via Garibaldi. Qui, i banditi hanno minacciato una cassiera facendosi consegnare l’incasso, circa seicento euro, poi sono fuggiti. Così come hanno fatto nella notte tra il 13 ed il 14 novembre scorso coloro che hanno causato alcuni incidenti durante la fuga dopo una rapina all’agenzia di assicurazioni di Monserrato. Alle forze dell’ordine avevano detto che gli era stata rubata l’auto. I carabinieri della Compagnia di Quartu li hanno arrestati per rapina aggravata e porto abusivo di armi, si tratta di Giacomo Caria e Andrea Schirru, entrambi trentenni di Monserrato: avevano agito con i volti coperti da sciarpe e armati di bastone e accetta, minacciando la titolare.
Quartu Sant’Elena. Hanno atteso che il conducente di un furgone si fermasse a fare acquisti da un tabacchino per rubare il veicolo. Quando il conducente è salito di nuovo a bordo e ha messo in moto, due banditi lo hanno aggredito e fatto scendere e si sono impossessati del veicolo e di quanto trasportava. Sul posto la Polizia che sta indagando sull’accaduto.
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