La scorsa settimana il consiglio comunale con i soli voti della maggioranza ha approvato un regolamento per la gestione della cosiddetta Casa Cossu – centro di aggregazione per gli anziani.
Il palazzo, in pieno centro storico, fu donato dall’omonima famiglia negli anni novanta al Comune perché fosse destinato agli anziani del paese come luogo di incontro e di aggregazione.
Fino a questo momento la Casa Cossu è sempre stata gestita dagli anziani che la utilizzavano, da mercoledì un nuovo regolamento, presentato al consiglio dell’assessora alle politiche sociali, “ne stravolge l’utilizzo”. La minoranza “Quartucciu nel cuore” e il gruppo “Misto” sono in netta disarmonia con la maggioranza guidata dal sindaco Pietro Pisu e affermano: “La discussione del punto all’ordine del giorno è stata imbarazzante sotto ogni profilo, confusa nell’esposizione e nelle risposte alle numerose richieste di chiarimento. L’assessora era impreparata sulla proposta di regolamento che lei stessa ha scelto di presentare al Consiglio Comunale e a nulla è valso il tentativo di usare la funzionaria come scudo per rispondere agli interrogativi sul documento in oggetto, strutturalmente deficitario di contenuti e prospero di contraddizioni. Con l’abrogazione del precedente regolamento, il risultato è un nuovo regolamento disorganico e disordinato, al pari della regolamentazione della futura gestione del centro di anziani che appare del tutto confusionaria. L’obiettivo sotteso alla nuova formulazione del regolamento è, presumibilmente, l’esternalizzazione del servizio, ma come di consueto a questa maggioranza manca il coraggio delle proprie azioni, l’onestà intellettuale e la trasparenza. Resta l’amarezza per una scelta politica che porterà a sottrare il centro anziani alla libera fruizione, disattendono i desiderata della famiglia Cossu che scelse di donare il palazzo affinché diventasse un centro di aggregazione spontaneo dagli anziani. L’esternalizzazione del servizio imporrebbe, di fatto, tempi e modi di fruizione del bene a cui gli anziani, inevitabilmente, dovranno sottacere”.












