Richiesto un consiglio comunale durante il quale “l’assessore Mereu dovrà chiarire univocamente la sua posizione: quali sono le volumetrie da concedere e a vantaggio di chi andranno, quali le garanzie a tutela del territorio e le opere compensative richieste, quali interlocuzioni sono intercorse in tutti questi mesi e quali gli impegni assunti dal comune a favore del gruppo imprenditoriale proponente”.
Nuovo motivo di astio tra le parti che compongono l’istituzione locale, “Quartucciu nel cuore” e il gruppo “Misto” che spiegano: “La scorsa settimana è stata depositata la proposta progettuale che prevede l’ampliamento del centro commerciale in località Su Idanu, di cui è stato chiesto puntuale resoconto all’assessore Mereu, già dallo scorso novembre. Nonostante le ripetute e insistenti interrogazioni dei mesi scorsi, però, l’assessore si è sempre sottratto al confronto. Un fatto gravissimo, considerato che l’istanza parrebbe depositata presso il suo assessorato già dallo scorso settembre. Per questo motivo, abbiamo chiesto la convocazione del Consiglio Comunale”.
Nuove aree a disposizione , quindi, per il polo commerciale che fanno storcere il naso ai consiglieri che non conoscono i dettagli dell’intervento. “Appare poco credibile che un gruppo imprenditoriale abbia investito risorse strumentali e economiche per la predisposizione di un progetto esecutivo senza avere il benestare da parte del suo interlocutore o, quantomeno, una garanzia di intesa.
Si spiega, ora, lo scopo del costoso piano trasportistico. Se, infatti, gli studi, anche in termini trasportistici, sono già contenuti nel PUMS della Città Metropolitana, non si intuiva l’ostinata determinazione dell’assessore di volere investire 40.000 euro di fondi di bilancio per un piano, all’apparenza, inutile. L’arcano è presto svelato: il PUMS vigente è stato predisposto in data antecedente all’ampliamento proposto e quel piano non può prevedere l’ulteriore aggravio in termini trasportici che l’espansione del centro commerciale oggi arrecherà al nostro territorio. Ma è inaccettabile che l’intera collettività debba sostenere i costi di un piano trasportistico strumentale agli investimenti di un privato”. Dure accuse insomma: “L’assessore è giunto al punto di non ritorno: basta con le risposte fumose, serve chiarezza e ammissione di responsabilità perché si sta giocando una partita delicata che comprometterà irrevocabilmente il nostro territorio e il paesaggio senza tralasciare l’ulteriore sovraccarico del traffico alle porte della nostra cittadina”.











