La svolta per l’ex Buddha Beach di Quartu, immerso nelle campagne di Flumini a poche decine di metri dalla spiaggia, può essere dietro l’angolo. Il Comune ha già messo in vendita l’area e gli esperti l’hanno valutata due milioni di euro. È quanto serve per mettere le mani su tutto lo spazio che oggi ospita i ruderi della discoteca. Il Puc parla chiaro: lì c’è spazio sicuro per servizi per il turismo. Ma, dalle carte, emerge la piena possibilità anche di realizzare altro: “Un maxi bar o un parco acquatico”, osserva il vicesindaco Tore Sanna. “Lì è vietato fare delle costruzioni fisse ma, allo stesso tempo, proprio quella zona è indicata come ideale per un acquapark”. Scivoli, magari non troppo alti, e piscinette artificiali, quindi. L’alternativa, anche se i due progetti potrebbero viaggiare di pari passo, è quella di realizzare un bar: “Una maxi caffetteria che offra servizi agli ospiti dell’hotel e, in generale, ai vacanzieri”. Un’area che è pubblica e che, in parte, dovrà essere fruibile per tutti, insomma. Al posto delle serate danzanti, quindi, in futuro c’è la possibilità di tuffi e gare a chi scenderà più velocemente gli scivoli.
E l’interesse privato c’è, ed è quello dell’hotel Sighientu, praticamente quasi davanti ai ruderi della discoteca. Ci sono state varie interlocuzioni tra il proprietario e l’amministrazione comunale, e l’obbiettivo sembra essere quello, una volta versati i due milioni, di farlo fruttare al massimo. “C’è anche l’interesse a dotare di ombrelloni e sdraio la spaggia accanto all’albergo e anche di dare la possibilità di affittare pedalò e ombrelloni”. Ma è nel tratto più lontano dall’acqua che il restyling si fa ghiotto: “Qualche novità potrebbe arrivare entro l’anno, da parte nostra c’è tutta la volontà”, rimarca Sanna, “di vendere l’area per fare in modo che venga riqualificata e dotata di servizi utili ai quartesi e ai turisti”.









