La cifra fa impressione solo a sentirla: centoquattro milioni di euro. Suddivisi tra tutti i 68mila quartesi, minori inclusi, fa rabbrividire: 1530 euro. Il gioco d’azzardo, a Quartu, non conosce crisi. Tra slot machine, gratta e vinci e schedine varie, è questo il totale comunicato dal sindaco Graziano Milia. Poche settimane fa è stato firmato un accordo tra il Comune e l’Assl per mettere in campo tutta una serie di iniziative contro la ludopatia, con la speranza che già il prossimo report sulle scommesse possa far segnare numeri nettamente più bassi. “Una cifra impressionante”, osserva Milia. Fornita dallo stesso primo cittadino all’interno di un ragionamento e aggiornamento sulla situazione dei pagamenti delle rette delle mense scolastiche, con poco meno di duecento bimbi su duemila a bocca asciutta per colpa del mancato versamento delle rette dei genitori: “Mi piacerebbe avere una città dove in tutte le mense non ci siano questi problemi e, magari, si spendesse meno di quanto si spende nel gioco d’azzardo, centoquattro milioni all’anno”. In tal senso, per cercare di stroncare ludopatia e scommesse continue, è già in campo l’assessorato delle Politiche sociali.
E Milia, nel discorso sulle mense, cita proprio gli uffici dei servizi sociali: “Meno di duecento famiglie su duemila non hanno pagato, i servizi sociali hanno avviato le verifiche. Laddove dovessero emergere atteggiamenti non consoni ai doveri di ogni genitore, faremo le segnalazioni al tribunale dei minori. Lo dico e lo ripeto”, prosegue il primo cittadino di Quartu, “conosco le fasce di reddito dove c’è l’evasione e non si tratta di povera gente che non può pagare”. Ma, invece, si tratta “di atteggiamenti che vanno combattuti, bisogna combattere la cultura che porta ognuno a fare quello che vuole. Una città, così, non può funzionare”.












