Un caso di Coronavirus accertato nella scuola dell’infanzia di via Palestrina a Quartu, scattano i tamponi per i venticinque bambini delle due classi coinvolte ma, a tre settimane dalla serrata, le aule sono ancora vuote e i bimbi rimangono a casa. La lettera spedita dall’Ats alle famiglie delle due classi arriva il 25 novembre: conferma del caso positivo e necessità di recarsi “al Brotzu” per i tamponi. E, ovviamente, quarantena obbligatoria “sino al tre dicembre”. A otto giorni di distanza, e a tre settimane dal “tutti a casa”, però, la sanificazione non è ancora avvenuta. E i genitori protestano: “A quanto pare non ci sono i soldi per sanificare, è un disagio immenso per noi genitori e per i nostri piccoli, non gli è permesso stare a scuola come tutti gli altri”, spiega la mamma di un bimbo di quattro anni a Casteddu Online.
E dalla scuola arriva la piena conferma del “caos”. Patrizia Pasquetto, maestra e referente Covid per la scuola primaria, è netta: “Siamo consapevoli del grande disagio che stanno vivendo le famiglie. Dovevamo tornare nelle classi il cinque dicembre, ma ci sono stati dei problemi tecnici legati all’invio degli esiti di tutti i tamponi”. Problema poi superato, ma “al momento resta da fare la sanificazione dei locali, i bimbi devono tornare nelle aule in sicurezza. Spetta al Comune farla, il nostro preside ha già inviato la richiesta ufficiale e, sinora, tutto è slittato perché devono ancora stanziare i fondi. Mi hanno detto che domani firmeranno il documento, garantendomi che, tra lunedì e martedì prossimi, faranno le sanificazioni”. Solo allora, per “i 25 bimbi coinvolti”, sarà possibile tornare a scuola.











