La Sardegna è fra le tre uniche regioni italiane sotto la soglia di allerta dei 50 casi di Covid ogni 100mila abitanti, soglia a partire dalla quale il tracciamento diventa più difficile e dunque la catena del contagio più difficile da interrompere. Nonostante l’aumento costante dei postivi negli ultimi giorni, dunque, la Sardegna – che nella cartina europea è l’unico punto verde – con la Puglia e la Basilicata resta sotto soglia critica dei casi, mentre salgono appunto a 18 regioni e province autonome che registrano un’incidenza di casi superiore alla soglia di allerta.
In Sardegna, secondo gli ultimi dati, l’incidenza – che è comunque in risalita – è di 40,8 per centomila abitanti (del 36,7 in Basilicata e del 40 in Puglia). Ottima nell’isola la situazione degli ospedali, con il 2,6% dei posti letto occupati in area medica e il 4,9% in terapia intensiva.
Letteralmente esplosivi i casi della provincia autonoma di Bolzano e del Friuli Venezia Giulia, che registrano valori di incidenza rispettivamente a 406 289, con le percentuali delle terapie intensive che hanno superato il limite massimo e i reparti quasi al limite della soglia.
Per capire se saranno introdotte nuove misure bisognerò aspettare la prossima settimana, quando il governo deciderà cosa fare, spinto peraltro dal pressing costante e sempre più forte dei governatori che chiedono lockdown mirati ai non vaccinati. Intanto, in Austria da lunedì prossimo lockdown per tutti e, da febbraio, obbligo di vaccinazione: è il primo paese europeo a imporlo. In Germania, situazione sempre più difficile, con la cancelliera Merkel che parla di Natale drammatico e invoca un’accelerata sulla vaccinazione. In Italia il generale Figliuolo ha decido di accelerare sulle terze dosi: anche gli over 40 potranno vaccinarsi da lunedì prossimo.










