Pula – A rischio i resti archeologici delle terme a mare, della Basilica cristiana e ammassi rocciosi, già distaccati, pregiudicano la stabilità del tempio di Esculapio: scende in campo anche la Regione per tutelare uno dei patrimoni più importanti di tutta la Sardegna.
Un milione e trecento mila euro da parte della Regione al Comune di Pula per un fondamentale progetto di mitigazione dell’erosione costiera dell’Area archeologica di Nora.
E’ stato raggiunto un grande risultato che premia il lavoro fatto in quest’ultimo anno dall’amministrazione comunale di Pula dopo aver promosso e partecipato a diversi incontri con l’Assessorato regionale alla difesa dell’Ambiente, l’Assessorato regionale ai beni culturali e l’Agenzia Conservatoria delle Coste per la salvaguardia dell’area archeologica di Nora, in particolare delle terme romane, dai fenomeni di erosione costiera.
Infatti, con l’ultma variazione del bilancio regionale – delibera di Giunta regionale n. 37/1 del 02/11/2023 – è stato incrementato di 1.300.000 euro il fondo di rotazione per la progettazione di interventi di difesa costiera e riqualificazione per la progettazione di opere di mitigazione dei fenomeni di erosione costiera e tutela del compendio archeologico e morfologico di Nora – Torre di Sant’Efsio. Ora la parola passa al Consiglio regionale che dovrà licenziare entro il 30 novembre in via definitiva il testo proposto dalla Giunta regionale.
“Un ringraziamento particolare deve essere rivolto all’Assessore regionale alla Difesa dell’ambiente Marco Porcu che ha creduto fin da subito a questo importante intervento e all’Assessore alla Cultura Andrea Biancareddu e al lavoro congiunto delle Direzioni generali dei due assessorati e allo stimolo continuo da parte del Ministero della Cultura, e in particolare della Soprintendenza Archeologica”.
Il Sindaco di Pula Walter Cabasino si dichiara molto soddisfato di questo fondamentale finanziamento perché la cura dell’antica città di Nora è uno degli obiettivi strategici del programma di mandato dell’amministrazione: “L’intervento è un primo importante passo verso la soluzione del fenomeno erosivo del sito archeologico di Nora del quale mi sono sempre occupato anche nelle precedenti amministrazioni. Bisogna prendere coscienza del fatto che il sito di Nora fa parte del patrimonio culturale dei sardi che va salvaguardato dall’erosione costiera con tutte le infrastrutture possibili e che è nostro dovere conservarlo per le generazioni future come testimonianza di secoli passati in cui l’antica città di Nora era crocevia di popoli e culture diverse. La conservazione del sito è un dovere di tutte le istituzioni nazionali, regionali e locali.”
Manuela Serra, Assessore alla Cultura del Comune di Pula, si dichiara particolarmente soddisfata di questo finanziamento: “Ritengo che il Comune di Pula abbia fatto un notevole sforzo in questo ultimo anno e che la nostra insistenza sia stata finalmente premiata. Con questa progettazione potremmo – nel concreto – capire esattamente di cosa il sito archeologico di Nora ha bisogno per essere pienamente salvaguardato. Gli sforzi che come amministrazione stiamo portando avanti per la valorizzazione del compendio di Nora sono enormi e i risultati raggiunti, anche in termini di presenze annuali di visitatori, lo dimostrano, per questo motivo pensiamo di andare avanti e per il 2024 di vedere finalmente aperto anche il Museo Patroni”.
L’intervento che sarà messo in campo, data la complessità delle dinamiche costiere, occorre sia definito attraverso una preliminare attività di progettazione a seguito di approfondite attività di studi e indagini, prima di decidere come intervenire e individuare le risorse necessarie per la realizzazione delle più adeguate opere di difesa.
La finalità degli interventi è quella di limitare l’erosione della linea di riva e dei costoni rocciosi, garantendo la fruibilità futura dell’area e dei beni archeologici e tutelando allo stesso tempo il contesto paesaggistico e ambientale esistente. Infatti, l’avanzamento della linea di riva mette a rischio i resti archeologici delle terme a mare e della Basilica cristiana, mentre nella zona prossima al tempio di Esculapio, posto su un costone roccioso, si individuano diversi amassi rocciosi già distaccati e le condizioni sono tali da ormai pregiudicare la stabilità del Tempio Esculapio.
Inoltre i fronti rocciosi presentano spesso lastre o cunei con stabilità precaria che hanno già dato e potrebbero ulteriormente dare luogo a fenomeni franosi, con ulteriore arretramento del fronte del costone. La zona sottostante la Torre di S. Efisio si presenta come una vera e propria falesia a picco sul mare, con costa frastagliata, nella quale si individua un sistema di fratturazione, che potrebbe anch’esso innescare fenomeni franosi.











