Pronto soccorso chiuso a Isili: “Quasi tutti codici verdi, l’alternativa era fermare l’ospedale”

Quindici sindaci protestano per la chiusura del pronto soccorso, il direttore sanitario Sergio Marracini difende la scelta: “Avremmo dovuto chiudere Medicina. La maggior parte di chi arrivava doveva rivolgersi al medico di base o alla guardia medica. Abbiamo portato tutti i dati alla Regione”


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È bufera sulla chiusura del pronto soccorso dell’ospedale di Isili. Ieri, in quindici, con in testa il sindaco isilese Luca Pilia, hanno consegnato per protesta le fasce tricolori alla Regione. E, per la prima volta da quando sono scoppiate le polemiche, interviene il direttore sanitario dell’ospedale, Sergio Marracini: “Abbiamo portato i dati un mese fa all’assessore della Sanità”. Da febbraio a giugno nove codici rossi, poi solo verdi o bianchi, a giugno 256 verdi e ventuno bianchi, queste alcune cifre del report finito sul tavolo principale dell’assessorato regionale della Sanità: “Numeri chiari, si tratta di persone che devono essere curate dal medico di base o dalla guardia medica, non devono andare all’ospedale. L’alternativa era chiudere proprio lo stesso ospedale di Isili, fermando il reparto di Medicina”, osserva Marracini.
Quindi, almeno per il momento, il pronto soccorso non riaprirà: “Faremo comunque una nuova verifica in seguito, per capire se ci saranno le condizioni per farlo ripartire”.


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