Una donna residente nell’hinterland di Cagliari (non rendiamo noto il nome del Comune perché nella vicenda è coinvolto un minore) attende di poter riabbracciare suo figlio, di sei anni, da fine luglio. Il piccolo, come da accordi presi un anno fa da lei e dal suo ex compagno, sarebbe dovuto rientrare dalla Spagna dopo qualche settimana trascorsa dal papà. Ma lui, stando alla denuncia presentata dalla donna ai carabinieri e già spedita al tribunale di Cagliari, non avrebbe rispettato la data e, col passare dei giorni, avrebbe detto in modo chiaro alla donna che intendeva tenersi il piccolo. È una vicenda delicatissima, “le carte sono già nel palazzo di piazza Repubblica e attendono di essere assegnate a un giudice”. Ma cosa è successo? “Avevamo firmato un patto davanti a un avvocato spagnolo, un anno fa, quando ci siamo lasciati. Lui avrebbe dovuto tenere il bimbo un tot di tempo, poi un altro tot io. Negli ultimi venti giorni mi ha anche bloccato su WhatsApp, impedendomi di poter vedere, almeno a distanza, nostro figlio. A settembre deve iniziare la scuola primaria qui in Sardegna”, racconta la donna a Casteddu Online. La denuncia protocollata parla chiaro: “Sottrazione di minore”. Un giovanissimo si trova in un paese estero, da uno dei genitori, che all’improvviso non ha voluto rispettare i patti. Le poche volte in cui la mamma ha potuto vederlo attraverso lo schermo di uno smartphone, “negli ultimi tre mesi”, l’ha comunque visto sereno e tranquillo: “Mi ha chiesto quand’è che sarei arrivata, ho tergiversato per non farlo preoccupare”.
La mamma sarda è assistita dall’avvocatessa Silvia Ornello, del foro di Roma: “Ho chiesto di essere ricevuta dal consolato spagnolo in Italia a Roma, che è già informato del caso”, spiega la legale, stringendo tra le mani la copia della denuncia fatta ai carabinieri, dalla sua assistita, lo scorso quattro agosto. “Il suo ex le sta impedendo di sentire il figlio, è vero che a settembre dovrà iniziare la scuola in un istituto dell’Isola. Il piccolo è nato in Spagna ma già da un anno è perfettamente integrato. Spero che la situazione possa presto sbloccarsi, ricordo che stiamo parlando di un essere umano”. La speranza parallela è che, in tempi rapidi, qualcosa possa sbloccarsi “anche al tribunale di Cagliari”.












