Pool di giovani architetti sardi vince il prestigioso concorso Europan

Ecco l’intervista ai componenti del collettivo “04401 Architects” reduci da un importante successo al concorso biennale “Europan 13”


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Otto giovani e intraprendenti architetti sardi, laureati all’Università di Cagliari, hanno ottenuto di recente un importante successo al tredicesimo concorso biennale “Europan”, dal tema “Città adattabile”, che ha visto la partecipazione di quasi duemila gruppi. Abbiamo chiesto ai giovani architetti di parlarci dei due progetti, austriaco e portoghese, che hanno consentito di ottenere rispettivamente due piazzamenti, un primo e un secondo posto. «Per quanto riguarda il progetto austriaco», dice Philip Grosch, 26enne di Santadi, «il tema della città adattabile si è affrontato con riflessioni sulla ridefinizione di un sistema ambientale e urbano, attraverso il progetto per l’inserimento di circa 500 abitazioni a St. Pölten. Un’idea fondata sul processo di sviluppo e di crescita urbana “spontanea” concepita per fasi. Il progetto nasce su un sistema ambientale-naturalistico che diventa un nuovo spazio urbano, basato su un modello flessibile che nel tempo si possa autosostenere. La sua articolazione e struttura nasce da una trama di linee d’acqua, canali e vasche che alimentano il parco e danno risposta al problema delle esondazioni del canale. Questo, tra l’altro, è il progetto che ha vinto il primo premio dal titolo “Ju(mp)in the water”, che gioca tra un parallelismo del brano “Kiss that frog” di Peter Gabriel e i temi del progetto».

L’altro progetto partecipante al concorso è quello portoghese nello specifico ad Azenha do Mar, sul quale la siliquese, 26enne, Aurora Perra, aggiunge: «Anche questo si basa sul concetto di città adattabile secondo lo studio di processi di ridefinizione urbana e economica di un villaggio di pescatori, una piccola realtà urbana la cui economia, ormai in declino, si basa principalmente sulle attività di pesca e agricoltura. Si tratta di un villaggio di fondazione, con una struttura urbana a scacchiera, fortemente definita; il progetto interviene all’interno di questa maglia con l’inserimento di nuovi spazi concepiti a partire dallo studio del contesto, delle pratiche, degli usi della comunità. Il tessuto abitativo esistente viene implementato con nuovi volumi riservati alla ricezione e ad un turismo selettivo fondato sulla condivisione di nuovi spazi per l’accoglienza dal carattere domestico. Questo progetto ha ottenuto il secondo premio».

Cosa rappresenta il nome “04401 Architects” che avete dato al vostro gruppo? «Niente di particolare. E’ semplicemente un codice che ci ha portato fortuna e pertanto lo abbiamo voluto utilizzare come nome del nostro collettivo», dice Federico Sercis, 26enne di Uras, che poi spiega in cosa consiste il concorso “Europan”. «E’ un concorso internazionale per giovani architetti under 40 che si è occupato nella sua storia di diverse tematiche a scala europea. Europan ha avuto la forza di diventare un punto di riferimento per l’architettura contemporanea, ad ogni edizione ha saputo premiare l’innovazione della disciplina. Le giurie, diverse per ogni stato, sono composte da grandi maestri di architettura, ex vincitori e rappresentanti delle comunità locali. E’ stato interessante per noi essere premiati da due giurie diverse. La vittoria dell’Europan può rappresentare un trampolino di lancio: offre nuove opportunità e prospettive per il futuro».

Federico Aru, 26 anni di Sestu, ci parla invece del suo team. «Siamo un gruppo eterogeneo di neo laureati, dottorandi e assegnisti di ricerca dell’Università di Cagliari, gli altri componenti del gruppo sono: Adriano Dessi, 37 anni di Domusnovas, Silvia Mocci, 37 anni di Cagliari, pionieri di questo concorso perchè già vincitori di due precedenti edizioni, Francesca Oggiano, 31 anni di Viddalba e Francesco Marras, 26 anni di Bonarcado, provincia di Oristano. Il nostro collettivo si occupa di sperimentazione progettuale sui contesti deboli, sul rapporto fra architettura e paesaggi rurali e fra architettura storico-tradizionale e contemporanea». Parlateci infine del premio che andrete a ritirare il 25 febbraio a Vienna. «E’ un premio in denaro, ma soprattutto un riconoscimento che ci potrà offrire eventuali prospettive di collaborazione con l’amministratore, o di ricerca o ancora (nel miglior dei casi) di portare avanti il progetto che per molti progettisti europei è stato un trampolino di lancio. Confrontarsi poi con i maestri del mestiere è già una cosa prestigiosa. Un momento unico». E tutti sperano che possa diventare qualcosa di concreto per il loro futuro.

Per ulteriori ed eventuali info, ecco il loro sito web: http://www.04401architects.com/