Mini ospitalità diffusa nell’Isola, ma le procedure di identificazione lente e il sistema di accoglienza totalmente al collasso mettono a dure prova la “macchina dell’accoglienza” per il nuovo sbarco dei disperati di questa mattina al porto di Cagliari. Come era logico, parallelamente partono al vetriolo le accuse da parte del Sindacato Autonomo di Polizia, che suonano come fulmini a ciel sereno: “L’ufficio immigrazione ha un arretrato di lavoro impressionante – fa notare Luca Agati – sono ancora migliaia le pratiche da gestire relative agli sbarchi precedenti tra inserimenti in banca dati e notifiche ai richiedenti asilo. La struttura è al collasso funzionale. Nonostante questo nei giorni scorsi – evidenzia l’esponente del Sap di Cagliari – altro personale addestrato è stato inspiegabilmente spostato e destinato ad altri incarichi. Non so come faremo a lavorare su altri 1260 persone, l’arrivo più imponente a Cagliari da sempre. Anche oggi uffici interi impegnati a gestire lo sbarco, speriamo non accada nulla, avremmo serie difficoltà ad intervenire. Non sarà piacevole rispondere al cittadino in difficoltà “ci dispiace ma siamo chiusi per sbarco”. Questa è la dura realtà ed è giusto che si sappia. Abbiamo bisogno di poliziotti – conclude Luca Agati – è così difficile capirlo”?
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