Ok bipartisan del Consiglio comunale di Quartu al nuovo regolamento che porta pistole e taser nelle fondine, storicamente vuote o proprio inesistenti, degli agenti della polizia Locale. Polemiche a parte, con qualche sindacalista che attende di leggere bene ogni singolo termine del documento portato in Aula, i vigili urbani della terza città della Sardegna potranno fare corsi e test e avere un’arma, indispensabile per lavorare e garantire anche la sicurezza nelle ronde notturne. Dai banchi della maggioranza ha parlato il presidente della commissione di riferimento della polizia Locale, Stefano Busonera: “Si tratta di una svolta importante. Anche nella mia commissione abbiamo ospitato il dirigente del corpo di polizia per approfondire tutti i punti necessari prima di arrivare al voto del documento”. Servirà qualche mese di tempo per individuare gli agenti adatti a svolgere tutte le “preselezioni” necessarie prima di avere pistola o taser.
Dai banchi dell’opposizione tutti voti a favore, incluso quello di Fratelli d’Italia: “È stato approvato in Consiglio comunale il regolamento che disciplina l’armamento per il corpo di polizia Locale. Il corpo quartese infatti è stato da sempre disarmato e ora, grazie a un lavoro congiunto delle commissioni competenti, discipliniamo tutto ciò che concerne armi e strumenti di difesa”, dichiara Michele Pisano, consigliere e capogruppo di Fratelli d’Italia. “Ho colto l’occasione per chiedere più risorse non solo per le pistole, ma anche per tutti gli strumenti di difesa quali spray, mazzetta di segnalazione e armi a impulso elettrico. Bisogna dare maggiore impulso affinché il corpo implementi la propria logistica, si pensi a una nuova sede e sia sempre più vicino a ogni singolo cittadino. Come Fratelli d’Italia continueremo a batterci affinché si intervenga per garantire sicurezza alla città e dignità alla polizia Locale”.










