“Portu Tramatzu è da questa estate una spiaggia aperta a tutti, come previsto dal Protocollo firmato nel dicembre 2017 dalla Regione Sardegna e dal Ministero della Difesa. Non si torna indietro, ci mancherebbe”. Così nella propria pagina fecebook il presidente della giunta regionale Francesco Pigliaru, in riferimento alla richiesta del Cocer che lamentava la chiusra dello stabilimento balneare militare nel paradiso di Portu Tramatzu che dall’anno scorso è una spiaggia aperta a tutti.
“È e sarà una spiaggia disponibile per tutti in tutte le sue parti”, ha aggiunto il presidente, “senza divisioni e senza esclusioni. I militari e le loro famiglie sono assolutamente benvenuti, come lo sono tutti gli altri cittadini”.
Il sindaco Serra: “Ho parlato personalmente sia col Presidente Pigliaru, sia col Capo di Stato Maggiore dell’Esercito il Gen. Farina. Entrambi concordano sulla volontà e necessità di procedere col mantenimento degli impegni presi in tale accordo senza ripensamento alcuno”, ha scritto su facebook Daniele Serra, sindaco di Teulada, “ritengo che a maggior ragione sia opportuno dar seguito velocemente a quant’altro sia necessario per la finalizzazione del protocollo, anche per evitare ulteriori fraintendimenti. Naturalmente sarà mio dovere e cura continuare a seguire l’evolversi della questione e verificarne personalmente l’avanzamento”.
Il deputato Deidda. “Questa mattina, vista la polemica scatenata da un documento del Cocer Interforze Difesa, ho incontrato dei rappresentanti dello stesso Cocer che hanno chiarito, senza alcun minimo tentennamento, di non voler assolutamente chiudere la chiusura della spiaggia di Porto Tramatzu e posso garantire che a partire dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, come dichiarato nell’ultima audizione in Commissione Difesa, c’è il massimo rispetto verso i territori e la massima apertura per lavorare insieme” dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Difesa Salvatore Deidda oggi a Teulada per una manifestazione a favore di un progetto che innovativo e altamente rispettoso dell’ambiente che prevede l’impiego di 20 milioni di euro per bonifiche e ammodernamento dei presidi.
“Un equivoco, una tempesta in un bicchier d’acqua, che non deve essere alimentata da frange antimilitariste che in questi anni hanno fatto perdere alla nostra Regione decine di milioni destinati a ricerca e uso duale (militare-civile) per ricerca e sviluppo di nuove tecnologie. Lavoriamo in questo senso con la massima serenità, con la possibilità di far tornare in Sardegna centinaia di militari sardi con le loro famiglie”.
en.ne.












