Pietro Martini, lo storico cagliaritano che andò in disgrazia per aver creduto nelle Carte d’Arborea
Martini commise l’errore di giudicare, a partire dal 1845, autentiche le Carte d’Arborea e le interpretò e studiò falsando così la sua “Storia della Sardegna”.
Pietro Martini nasce a Cagliari nel 1800 da una famiglia benestante, dopo gli studi superiori si laurea in giurisprudenza nella sua città natale.
Nel capoluogo sardo presta servizio nella Segreteria di Stato della Sardegna e si impegna in studi storici continuando l’opera di Giuseppe Manno.
Nel 1842 è nominato direttore della Biblioteca universitaria di Cagliari che tenta di riorganizzare lavorando su nuovi sistemi di catalogazione.
Diventa anche redattore, assieme a due suoi fratelli, del settimanale “’Indicatore Sardo” vicino alle idee di Gioberti e al governo piemontese che gli procura numerose inimicizie.
Nel 1848 viene eletto deputato ma rinuncia al mandato per la salute malferma ma anche perché allora i parlamentari non venivano retribuiti e a loro carico erano le spese di trasferta e soggiorno a Torino. Tuttavia egli simpatizza per la politica di Cavour ed è in contatto con l’intellighenzia conservatrice sarda e a Cagliari Pietro Martini capeggia un gruppo di intellettuali che conta appoggi ad alto livello nel campo politico che viene chiamato “Consorteria Martini”.
La sua attività di ricerca storica gli dà la maggiore fama: commette però l’errore di giudicare, a partire dal 1845, autentiche le Carte d’Arborea e le interpreta e le studia falsando così la sua storia della Sardegna.
Quelle carte furono prese per oro colato da Martinima nel 1858 alcuni studiosi incominciarono a nutrire sospetti sulla loro autenticità (una commissione dell’Accademia delle scienze di Berlino, presieduta da Th. Mommsen, nel 1870 dichiarò le Carte d’Arborea un falso senza ombra di dubbio) e anche Pietro Martini subì notevoli critiche per averle credute autentiche e venne meno anche la sua credibilità.
È autore della “Biografia Sarda”, “Storia ecclesiastica di Sardegna”, “Storia di Sardegna dal 1799 al 1816” e “Compendio della storia di Sardegna”.
Pietro Martini si spegne a Cagliari nel 1866 e lascia al Comune tutti i suoi libri che vanno a formare così la biblioteca civica cagliaritana.
La municipalità cagliaritana ha dedicato allo sfortunato storico la strada in Castello dove nacque, ubicata tra piazza Palazzo e piazza Indipendenza.











