di Marcello Roberto Marchi
C’è chi vagheggia Piazza Yenne come nel ‘900, un luogo di incontro e di conversazioni, magari con le carrozze tirate da superbi cavalli, espositori di frutta e verdure delle nostre terre, per vincere la concorrenza dei market che si affacciano sull’arena , un gran numero di Kit dotati di un tavolino e quattro sedie, con un reddito annuo certificato dalle associazioni di categoria, per la felicità economica di ristoratori , di baristi e di gestori di club di varia natura. Ecco, questa è la Piazza che si vagheggia per la “movida” serale e notturna, la “Grande Place” per la Città del divertimento e del bel vivere, come vorrebbero Cagliari i promoters di un tale genere di sviluppo e di progresso per le famiglie del futuro. Quelle di oggi, quelle famiglie che fanno mille sacrifici e affrontano mille difficoltà per sopravvivere e mandare avanti la “carretta” sono chiamate,invece, alla tolleranza, alla sopportazione, alla convivenza anche se hanno difficoltà ad arrivare a casa per andare e ritornare al lavoro con mezzi pubblici di trasporto inadeguati e non possono utilizzare utilizzare la propria auto; anche se ammalati e anziani oltre ai disagi per l’isolamento non hanno nemmeno la serenità di un riposo ristoratore; anche se gli studenti ( quelli veri, non quelli che amano trascorrere indisturbati i bivacchi notturni nelle scalinate e nelle piazze che poi sono veri immondezzai) avrebbero diritto a studiare in tutta tranquillità e …. così via. Ma tant’è !!!