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Piazza Yenne completamente vuota, nella Cagliari in zona arancione esplodono la crisi e la tristezza. “Tutti pronti a fotografare le piazze piene, a me fa più paura fotografarle vuote. Ancora vuote!”, scrive Alice Marracini. Piazza Yenne, 23 marzo 2021 ore 09.52: guardate la città e quale contraccolpo sta subendo, dalla zona bianca al mini lockdown. Questa volta rabbia e disperazione, un anno dopo quasi nella stessa situazione e dopo l’illusione di essere quasi usciti dal tunnel, stanno purtroppo lasciando spazio a sconforto e rassegnazione.
Tantissimi bar del centro hanno scelto questa volta di non aprire per l’asporto, e così anche rinomate pasticcerie. La città questa volta si scopre vuota, soprattutto dentro il cuore. tanti scelgono di chiudere per non accumulare debiti e per non soffrire ancora di più. Mentre i ristori sono pochi, ci sono camerieri che prendono 250 euro di cassa integrazione al mese e non hanno neanche i soldi per fare la spesa. Questa è Cagliari, oggi: per colpa di un algoritmo forse, e dell’irresponsabilità di pochi. Un intero anno di sacrifici per ritrovarci così. Semplicemente, vuoti. Sembra di essere in guerra. Proprio lì, al centro della guerra sanitaria.