Il criterio di selezione per guadagnarsi uno dei 322 posti di lavoro a tempo indeterminato come Oss nelle Asl della Sardegna? Aver lavorato in un ospedale o in una struttura pubblica anche solo per un giorno e anche come interinale. Porte sbarrate, invece, a chi ha finora prestato servizio nel privato.
E’ bufera sul concorso per operatori sociosanitari indetto dall’Azienda regionale della Salute per esaudire il fabbisogno delle Asl sarde. Una procedura, per titoli e colloquio per la copertura a tempo pieno ed indeterminato di 322 operatori totali destinati a tutte le aziende sanitarie locali dell’Isola, ritenuta da più parti discriminatoria: un criterio, in particolare, è nel mirino delle opposizioni di centrosinistra che hanno firmato una risoluzione, quello che prevede di aver maturato presso le Asl sarde un’esperienza professionale, paradossalmente anche di un solo giorno, nei 36 mesi antecedenti la data del 22 dicembre 2021, escludendo di fatto tutti gli operatori sanitari che da anni lavorano o hanno lavorato in strutture private, cooperative o come liberi professionisti.
“Anche io credo che quel bando non sia espresso in modo particolarmente chiaro”, dice l’assessore regionale della Sanità Doria. “Dagli uffici spiegano che il bando è a norma perché rispetta sia la legge Omnibus sia la normativa nazionale. Ho necessità di avere una nota scritta dall’area legale della Regione, vorrei che questa interpretazione fosse formalizzata”.













