Il pellet? In Sardegna è introvabile. Almeno per chi non è disposto o non può o non riesce ad alzarsi alle 5 del mattino per mettersi in fila, aspettare il carico delle 7 e portarselo a casa. Perché poi, nel resto della giornata i sacchi del carburante più desiderato della storia sono introvabili. Una situazione scandalosa, di cui nessuno si fa carico e che nessuno cerca di risolvere, a danno di famiglie con anziani e bambini costrette a stare al freddo, e ci mancava solo il colpo di coda dell’inverno che nei prossimi giorni porterà freddo, pioggia e neve ovunque. Le segnalazioni da parte dei nostri lettori sono tantissime, e a una rapida verifica le cose stanno proprio così: il pellet è introvabile da settimane.
Nei supermercati non va molto meglio, perché anche se gli scaffali sono molto più riforniti rispetto al periodo in cui il blocco degli autotrasportatori impediva alle merci di sbarcare, la spesa è di fatto razionata per i beni di prima necessità: pasta, olio, farina, zucchero, si possono comprare solo pochi pacchi. Il premier Draghi, che ieri con Mattarella ha ribadito la linea del governo italiano sull’aumento della spesa militare, e chi non vota è fuori dalla squadra, aveva detto qualche settimana fa che non c’erano i presupposti per una “economia di guerra” nella spesa, dunque razionamenti e limiti precisi agli approvvigionamenti. Invece, in Sardegna l’economia di guerra è già in atto.












