Pedofilia a Cagliari, i dati “orribili” della polizia postale: un arresto e otto denunce

Due bambini adescati tramite WhatsApp, altri attraverso alcuni videogiochi e consolle: i dati choc divulgati dai poliziotti


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Un arresto e otto denunce per adescamento di minorenni, detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. Tutto nel 2019. Sono questi i dati “orribili” divulgati dalla polizia postale di Cagliari. Nel dettaglio: negli ultimi dodici mesi un uomo è stato arrestato dopo aver adescato due bambini di meno di dieci anni attraverso la chat della Playstation e quella di WhatsApp. Durante gli scambi di messaggi, l’uomo ha chiesto ai bambini di inviargli foto dei loro organi genitali ed è addirittura arrivato ad invitare uno dei due a raggiungerlo in una casa abbandonata a Su Planu. La polizia postale ha trovato il possibile “orco” e, durante una perquisizione informatica, sono saltati fuori tantissimi video e pedopornografici. Un altro uomo, residente a Sassari, è stato denunciato per aver adescato una ragazzina utilizzando un falso profilo Instagram e proponendole di partecipare a un concorso in cui si dovevano inviare delle foto in intimo, con la prospettiva di poter vincere biancheria. Gli agenti hanno trovato, nel suo pc, circa mille file di natura eroticalpornografica, ottenuti grazie anche a un’altra bugia detta alle vittime, cioè di essere un fotografo specializzato in foto artistiche e di nudo.
 
Ancora: un 32enne di Firenze ha adescato un minore tramite la chat del videogioco “Clash of Clans”, prima di iniziare a messaggiare con lui su WhatsApp. Lì, l’uomo ha inviato al ragazzino messaggi a sfondo sessuale, chiedendogli foto delle parti intime. In totale sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria 132 persone per vari reati e, in particolare: 8 per  reati  di adescamento  di minorenni,  detenzione  e divulgazione di  materiale pedopornografico, 10 per reati di minacce e diffamazioni consumate attraverso la rete internet e 102 per reati legati al financial cyber crime.