Il paradosso di Quartu: ci dà fastidio se inquinano i continentali, silenzio sui sardi

La musicista sarda Claudia Aru: “La Sardegna è terra di conquista ma la colpa non è nei “conquistadores”, è di un popolo che forse vuole essere servo perché prendere decisioni e responsabilità, costa fatica.È molto più facile dare la colpa ai politici e agli immigrati. Ci dà fastidio quando inquinano i turisti, ma quando lo fanno i sardi, quasi non si vede”


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di Claudia Aru

Ho letto indignazione per una scatoletta di tonno insabbiata da una turista, forse ci stava.

Ma più grandi sono i disastri, meno li vediamo.
Possibile che in così pochi abbiate notato costa sta succedendo a Quartu? 4 mila ettari di una zona umida importante per molteplici ragioni, contiene una discarica sotterranea piena di chissà quali orrori che da giorni sta bruciando intossicando le persone.
E sapete come vogliono risolvere il problema? BUTTANDOCI SOPRA TERRA, non bonificando. La bonifica si farà più in là.
Certo, insieme a quella dei fondali a La Maddalena, al cianuro della diga dei veleni di Furtei , ai fanghi rossi di Iglesias, ai rifiuti tossici delle discariche della Fluorsid, all’aria irrespirabile di Sarroch etc etc etc
Ora, io ve lo dico, questa estate è stato emanato un divieto di balneazione al Margine Rosso per il tasso abnorme di batteri nel mare dovuto all’innumerevole quantità di scarichi che vanno dritti in acqua.
Questo perché la maggior parte delle case NON HA LE FOGNE.
Tutto normale.
E lo sanno tutti che è così.
È così che gestisce il turismo il Comune di Quartu?
Nel territorio circostante sono partiti svariati incendi questa estate e ho avuto modo di constatare che nelle campagne di Flumini di Quartu esiste il peggior degrado che abbia mai avuto il dispiacere di vedere : strade dissestate spazzatura di ogni genere, auto abbandonate, erbacce infestanti e canneti pronti a prendere fuoco per nulla.
Ecco, io credo che il silenzio dei quartesi, come quello di tutti noi, sia indicativo del fatto che ci meritiamo tutto. Inquiniamo le aree protette, buttiamo i nostri scarichi a mare, alimentiamo il degrado dei nostri territori, insomma, siamo un popolo di ignoranti e di ingrati.
La vera crisi in Sardegna non è legata al denaro, il nostro problema è culturale, col patrimonio naturalistico che possediamo è ridicolo che si debba ancora emigrare.
Forse è vero, siamo fatti per lavare piatti all’estero o nei resort a casa nostra in cui valiamo 0.
E si muore di cancro.
La Sardegna è terra di conquista ma la colpa non è nei “conquistadores”, è di un popolo che forse vuole essere servo perché prendere decisioni e responsabilità, costa fatica.
È molto più facile dare la colpa ai politici e ai neri.
Ci dà fastidio quando inquinano i turisti, ma quando lo fanno i sardi, quasi non si vede.
Miserere


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