Di Jacopo Norfo
Oncologico a ostacoli. Non solo operazioni saltate e rinviate. Una donna cagliaritana costretta a un viaggio nella speranza nella penisola soltanto per avere una diagnosi, dopo tanti esami rimasti senza risposta a Cagliari. La racconta Fabiana B. nella nostra pagina Fb :”A fine ottobre 2016 sono arrivata all Oncologico nel reparto ginecologia- rivela- con una richiesta d urgenza nel giro di 10 giorni esami,consulenze per preospedalizzazione, risonanza magnetica e poi il silenzio più totale. A oggi da loro non ho ancora una diagnosi nonostante due solleciti. Sono stata dunque costretta ad affrontare delle spese non indifferenti per andare a Verona, dove mi son stati fatti subito tutti i controlli e ho avuto subito la diagnosi. SENZA PAROLE”. Un’altra testimonianza di ordinario disagio all’Oncologico, dove la “fusione” con Brotzu e Microcitemico sembra al momento imperfetta, arriva da un altro nostro lettore. Pietro A. racconta: “A luglio il chirurgo e venuto in camera alle 9 di notte a dirmi che non mi operava ed ero dal giorno prima senza bere e mangiare e nessuno mi ha fatto sapere nulla: il chirurgo mi disse che aveva piu di 1500 ore di straordinario e che era in causa con l’azienda ospedaliera. MI chiese di ritornare dopo 20 giorni che mi avrebbe operato”. Ora per fortuna il problema dell’areazione sembra risolto: l’azienda ha comunicato che dal 2018 le operazioni saranno regolari.











