E’ sotto stretta osservazione Sabrina Paulis, la 52enne cagliaritana madre di Alessandro Impagnatiello, il killer reo confesso di Giulia Tramontano, la 29enne incinta al settimo mese accoltellata a morte sabato 27 maggio nella sua casa di Senago, nel Milanese.
Sabrina, intervistata da La Vita in diretta, si era mostrata in lacrime, disperata, aveva accusato il figlio di essere un mostro e gli aveva chiesto di dire tutta la verità. Uno sfogo disperato contro quel figlio che, aveva detto più volte, aveva distrutto la vita a tutti. Gli inquirenti ora vogliono capire se Alessandro, dopo il delitto quando nascose il corpo di Giulia, ha avuto complici, se qualcuno l’abbia aiutato, e soprattutto vogliono capire perché la madre Sabrina, un paio di giorni dopo il delitto, lo accompagnò insieme al suo compagno al Bar 9, poco distante dal posto dove poi fu ritrovato il cadavere, a chiedere le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Perché Sabrina stava aiutando il figlio a ottenere quei video? Era convinta che Giulia potesse essere passata da lì e quindi in un tentativo disperato voleva guardare i video per verificarlo? E perché non rivolgersi agli inquirenti per l’acquisizione del video? E fino a che punto Sabrina è stata manipolata da suo figlio, come gli specialisti sono convinti sia accaduto? E infine, che ruolo può aver avuto suo fratello, a cui era molto legato?
Sono tante le domande che ancora sono senza risposte, e gli inquirenti sono propensi a credere che Alessandro abbia avuto un complice per far sparire il corpo di Giulia. Venerdì sarà effettuata l’autopsia sul corpo della ragazza, poi i funerali, con la famiglia dilaniata da un dolore difficile da sopportare











