Olimpiadi addio, ma ora investiamo davvero sulla vela e sullo sport

L’opinione di Giovanni Dore su Cagliari Online: “Non sprechiamo la grande occasione che ci avrebbero fornito le Olimpiadi, investiamo sullo sport e recuperiamo aree abbandonate come Calamosca”


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di Giovanni Dore

Lo so, arrivo fuori tempo massimo, ma visto che fui io un anno fa il primo a proporre la candidatura di Cagliari per gli sport velici (in pochi ci credevano …), oggi che ho un po’ di tempo un pensiero lo voglio esprimere. Come cagliaritano non posso che dispiacermi, della fine di questa “avventura” olimpica. Ma …

Il contesto è certamente più rilevante del ns. ombelico e la scelta compete, in primo luogo, ai romani e, per essi, all’amministrazione appena eletta. E se è vero che le Olimpiadi possono essere una bella sfida per una città ed un Paese in declino, la valutazione va fatta nel contesto economico attuale che è preoccupante. A prescindere dalla possibilità concreta di evitare fenomeni di corruzione in tempi da record, i recenti pessimi risultati su debito pubblico, tasso di disoccupazione, lentezza della giustizia, tassazione sulle imprese sono tutti elementi che devono far riflettere sul fatto se, come Paese, siamo veramente in grado di gestire l’organizzazione di questi giochi (pochi anni fa – con una situazione molto più rosea di quella attuale – Monti rifiutò la candidatura a furor di popolo !).

Tornando a Cagliari, il vero fine che ci mosse per la candidatura fu quello di assumere consapevolezza delle potenzialità sportive della città soprattutto (ma non solo) in ambito velico e che, finalmente, ci si decidesse – a livello regionale e cittadino – a recuperare aree abbandonate o degradate, come Calamosca, le aree militari e demaniali dell”inizio del Poetto e il “misfatto” Ospedali Marini a fini ambientali, produttivi e turistici. Quindi non piangiamoci addosso e realizziamo finalmente questo progetto, perché l’addio alle Olimpiadi (a prescindere dai conflitti tra schieramenti che, ai più, proprio non interessano !) deve essere di sprone e non pretesto.


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