Nessuna tolleranza per le occupazioni abusive, ma neppure nessuno lasciato per strada. È questa la linea tracciata dall’assessora alla Salute e al Benessere, Anna Puddu, intervenuta in aula per rispondere a un’interrogazione del consigliere di opposizione Secchi sull’emergenza abitativa e sul fenomeno delle occupazioni irregolari. La risposta della giunta arriva in un momento in cui il tema è tornato al centro del dibattito pubblico, anche a seguito dell’entrata in vigore del Decreto Sicurezza 2025. Il provvedimento introduce il reato di occupazione arbitraria di immobili destinati a uso abitativo, prevedendo pene fino a sette anni di reclusione.
“In base alle nuove disposizioni – ha spiegato Puddu – le sanzioni sono più severe e le procedure di sgombero semplificate, a tutela della proprietà privata. È previsto lo sgombero immediato, anche in assenza di una pronuncia giudiziaria definitiva: le forze dell’ordine possono intervenire entro 48 ore dalla segnalazione del proprietario in caso di occupazione abusiva, mentre il prefetto può disporre anche lo sgombero forzato”. Nel suo intervento, l’assessora ha illustrato le azioni concrete messe in campo dall’amministrazione: “È stata costituita un’unità di progetto interistituzionale che coinvolge Comune, Area, polizia locale, servizi sociali, edilizia regionale e lavori pubblici.
L’obiettivo è realizzare una mappatura completa degli alloggi – circa 7000 tra comunali e gestiti da Area – per distinguere con chiarezza tra assegnatari legittimi, occupanti abusivi e abitazioni murate o non assegnate, che oggi sono circa 150″. Puddu ha precisato che si sta procedendo anche alla verifica dell’eventuale uso improprio degli immobili ERP. Il piano prevede sgomberi mirati per ripristinare la legalità, ma con attenzione alle fragilità sociali. “Non si tratta di applicare la legge del più forte – ha precisato – ma di garantire giustizia sociale. Vogliamo impedire che gli alloggi vengano occupati da chi non ne ha diritto, ma allo stesso tempo offrire risposte concrete a chi vive situazioni di vulnerabilità, come disabili o famiglie con minori”.
L’assessora ha evidenziato anche la necessità di superare anni di immobilismo: “Molte pratiche di regolarizzazione sono ferme addirittura al 2000. Per questo stiamo agendo su più fronti: mappatura, regolarizzazione, monitoraggio digitale degli alloggi e manutenzione straordinaria”. Nel protocollo firmato con Area è previsto anche lo sviluppo di strumenti informatici per una gestione più trasparente del patrimonio abitativo, insieme a una nuova logica di rotazione delle assegnazioni: “Quando un anziano lascia un alloggio – ha spiegato – non deve subentrare un familiare senza titolo, ma l’abitazione deve tornare alla collettività”. Infine, l’assessora ha annunciato la convocazione di un tavolo in prefettura per l’applicazione dell’articolo 633 del codice penale, con l’obiettivo di affrontare il problema in forma congiunta tra enti ed istituzioni. Una strategia, ha concluso, che mira a far convivere il rispetto della legge con la tutela delle persone più fragili, garantendo ordine, equità e una gestione trasparente del patrimonio pubblico.