Novemila quartesi continuano ad avere a casa multe per avere parcheggiato in doppia sosta o in sosta vietata o avere bruciato un semaforo rosso o i bollettini dell’Imu e della Tari già scaduti da anni. Eccola, una parte del popolo degli evasori, che hanno causato un buco nelle casse comunali di circa 35 milioni. E il primissimo tentativo del Comune di fare pagare balzelli e sanzioni senza interessi è stato praticamente un flop: appena 245 cittadini hanno aperto il portafoglio, si tratta di numeri impietosi. L’obbiettivo di incassare almeno 23 milioni sembra allontanarsi. Eppure il piano dell’amministrazione comunale, che aveva accettato di sfruttare la legge nazionale che consente di riuscire ad intascare una porzione comunque sostanziosa di denaro sembrava una mossa simile ad un compromesso: ai cittadini si è chiesto di pagare solo la multa, senza nessun interesse legato al mancato pagamento, in alcuni casi vecchio di oltre dieci anni.
“Noi possiamo solo continuare a provare a costruire un rapporto di fiducia con la cittadinanza”, afferma il vicesindaco Tore Sanna, dopo che il Consiglio ha votato la proroga dell’ultima data utile, 31 ottobre 2023, per pagare o tutta la sanzione o almeno la prima rata: “Abbiamo spostato il termine ultimo di pagamento, è un modo comunque efficace per ripianare i debiti con l’amministrazione comunale senza dover pagare nessun extra”.









