Durante il giorno non è scontato poter usufruire delle prestazioni sanitarie ordinarie, per non citare quelle straordinarie e specialistiche altrimenti bisognerebbe varcare i confini del mondo immaginario dell’utopia, poiché non ancora tutti i cittadini sono tra i fortunati ad avere un medico di base e chi è tra i “vincitori” deve sgomitare con gli altri pazienti non meno gravi e impazienti. Al calar delle tenebre la situazione, almeno ieri notte, non sarebbe delle migliori: pare che non tutti i giorni sia disponibile un medico di guardia presso l’ambulatorio situato nei locali di corso Europa ed è così che un vigilantes, dai modi gentili ed educati, indirizzi i malcapitati nei paesi limitrofi che hanno la buona sorte di un professionista di turno. Chi con tagli che necessitano di punti di sutura, chi con febbre o alle prese con qualche virus di stagione o contratto tra i banchi di scuola deve, quindi, necessariamente recarsi a Samassi o Villasor: il pronto soccorso più vicino, infatti, riservato ovviamente ai casi più gravi, verrebbe addirittura sconsigliato per via delle lunghe ore di attesa da affrontare prima di accedere alle porte “magiche”, quelle che custodiscono medici e infermieri che tanto si è capito che necessitano in quantità maggiore sin dai tempi, oramai remoti, della pandemia. È cambiato qualcosa dal 2020 certo, ma sembrerebbe proprio in peggio. Diventa infatti un’odissea anche solo aver urgenza di una consulenza con la guardia medica, scontata e sottovalutata, quasi, sino a qualche anno fa. Rassegnati a dover affrontare un viaggio, anche se solo di pochi chilometri ma non tanto gradito la notte e con problemi di salute, a Samassi si è ritrovato un folto gruppo di serramannesi che, riuniti nella sala d’attesa gremita, quasi, come piazza Matteotti in una giornata di festa, hanno constatato quanto grave stia diventando la situazione. La “consolazione” è giunta solo quando la dottoressa di turno ha ricevuto, scrupolosamente e molto gentilmente, i malati e assegnato le cure del caso. “Assurdo che si sia arrivati a questo punto” sbotta una mamma che ha portato la figlia dal medico dopo una caduta dalla bicicletta avvenuta in serata. Insomma, vietato ammalarsi è la prerogativa poiché del dono dell’obliquità i medici disponibili non ne sono ancora in possesso.










