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Al via la campagna di scavi 2024 dell’università degli Studi di Padova: studenti, dottorandi, ricercatori e professori sono tornati a Nora e per le prossime 6 settimane saranno impegnati nei cantieri archeologici.
Un bel bottino quello da analizzare e studiare, tra le mani degli esperti del passato si trovano resti importanti da datare. Anche questo è il lavoro che si sta compiendo tra le rovine dell’antica città che si affaccia sul mare, gli archeologi, da qualche giorno, sono impegnati con l’apertura di nuovi saggi di scavo presso il cantiere alle pendici orientali del colle di Tanit. Non solo: le giornate di lavoro sono dedicate anche allo studio dei materiali “tra cui troviamo i resti scheletrici animali e umani provenienti dalle diverse aree di scavo.
Il materiale, una volta lavato, viene catalogato e predisposto per essere studiato nel dettaglio dagli antropologi e dagli archeozoologi della missione” comunica “Progetto Nora”. Una storia che, in parte, è ancora da scrivere quella raccontata da ciò che viene scoperto: frammenti ma anche opere e composizioni quasi integre compongono, pian piano, il mosaico delle bellezze che hanno attraversato centinaia di anni per giungere sino ai tempi attuali. Scoperte di inestimabile valore storico e culturale che mettono in luce uno dei siti archeologici più ammirati e visitati di tutto il Mediterraneo.