La mazzata della Tari, la tassa sui rifiuti, è tutta in mano al Comune. Quella sull’acqua, invece, ha un solo nome: Abbanoa. Cagliari è la ventottesima città in Italia per prezzi d’oro legati alle bollette idriche: ogni famiglia spende 512 euro e, rispetto al 2021, il 9,6% in più di un prezzo che è già mostruoso. A Milano ne bastano appena 163, ben sotto i trecento a Monza, Campobasso, Catanzaro e Bergamo. Il capoluogo sardo, invece, rientra tra le grandi città più salassate per i consumi dai rubinetti. A certificarlo è Altroconsumo. E così, anche il 2023 si chiuderà con nuovi salassi in bolletta: dopo l’amarissima scoperta della mancata diminuzione della Tari rispetto all’anno scorso, con oltre 400 euro in media da pagare per ogni nucleo familiare composto da tre persone, arriva la beffa dell’acqua. L’indagine svolta ha infatti evidenziato che la classe di spesa più comune è quella che prevede bollette annuali che vanno da 370 a 500 euro. E il raffronto tra l’anno che sta per finire e il 2021 è davvero impietoso.
Sono poi numerosi i casi, raccontati anche dal nostro giornale, di richiesta di conguagli o di pagamenti di bollette anche più vecchie di cinque anni. Tutte richieste che arrivano sempre da Abbanoa, che comanda tutti i tubi del capoluogo sardo. E sono numerose le bollette dove, oltre al totale degli ultimi mesi, ci sono le voci extra che fanno salire ancora di più le bollette.











